Solipsismo, Cogito ergo sum...

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Farvat
view post Posted on 20/2/2007, 16:11 by: Farvat




CITAZIONE
io ci andrei piano con questa distinzione.
d'altra parte la partita in gioco è il concetto di apriori.
se si ammette con kant che esso è formale allora bisogna senza dubbio cercare la materia di questa forma altrove dall'a-priori.
un apriori di altro tipo (ontologico-formale) è quello suggerito da Husserl:
il senso apriori pregiudica la nostra indagine.
d'altra parte già platone era in imbarazzo: se l'idea è sempre idea-di, che ne è dell'idea in quanto idea-come?
è qui che ha luogo tutto l'impianto del sofista che è poi il vero antesignano dell'impianto logico delle categorie suggerito da aristotele.
da parte mia bisognerebbe riformulare tutta quanta la questione.
certo, hegel ha in modo dia-bolico suggerito un'istanza davvero seducente:
l'unica vera materia è la forma...
ed in effetti il trascendentale ha come materia la forma, il "come" secondo un'espressione che Heidegger usa per designare la fenomenologia.
d'altra parte, se Dio, la tyche e quant'altro lo vorranno mi accingo a riformulare la questione in un testo che ho davvero voglia di scrivere come approfondimento-proseguimento della mia tesi...

Sinceramente propendo per l'ipotesi hegeliana...
Non si può mai disgiungere la materia dalla forma, si può avere più o meno forma, si può avere più materia? Ma avere più materia non è infondo avere più forma?
Non mi sorprende che la fisica teorica stia sempre più andando verso una fisica dell'in-formazione.
Solo l'informazione contiene in sè quantità e qualità, anzi forse proprio in essa questi due aspetti si trovano ad essere così tangenti.
Ma l'obbiezione che sollevi certo non può essere eliminata tanto facilmente se l'a priori è forma sarà pur sempre forma di qualche cosa. Se in senso empirico noi parliamo di dati dell'esperienza ed ogni conoscenza comincia con l'esperienza, l'a priori non è altro che le strutture di decodifica entro cui cataloghiamo tali dati. Ma i dati cosa sono se non informazione? Torniamo all'ipotesi costruttivista che i dati trasportano l'informazione ma non il loro significato, quello lo assegniamo noi coi nostri a priori, ovvero le intuizioni pure e le strutture categoriali con cui costruiamo l'immagine del mondo a priori appunto e che continuamente aggiorniamo e modifichiamo.
Ma se caro Ego ti poni in mente di risolvere la questione assegnando una materia all'a priori, o finirai sul sentiero del noumeno, asserendo che la materia dell'esperienza è inconoscibile oppure potresti seguire un altra strada, quella della Teoria dell'infomazione ed asserire che i dati dell'esperienza sono in verità Bit, ovvero numeri. Noi hai temo alcun altra alternativa...
Anche ciò che dice Husserl è vero ovvero l'apriori ha carattere pregiudiziale ed in questo senso formale ed ontologico, il carattere epistemologico di questa posizione è evidente, il modo in cui vediamo il mondo pregiudica la nostra capacità di indagarlo. Lo stesso Niels Bohr, il padre della meccanica quantistica se ne accorse.
In effetti è proprio questo che distingue l'a priori dall'innato: noi viviamo nell'era dove l'innatismo ha conosciuto un enorme sviluppo, con il DNA, partendo da li appare scioccamente facile spiegare come e perché noi percepiamo la realtà in questo modo, in quanto siamo parte di un processo evolutivo naturale. Appare illusoriamente facile anche se per forza di cose è senz'altro una direzione ovvia di indagine scientifica, ma l'a priori ha tutta altra natura, natura trascendentale. Quando ci penso mi viene la vertigine... quando colgo che qualunque idea mi faccia della realtà essa nasce da quegli a priori e da quegli a priori non può uscire. Possiamo aggirare le regole entro cui ci affacciamo al mondo? In certo senso si, proprio a causa del fatto che cogliamo il trascendentale, che ci accorgiamo che spazio e tempo sono intuizioni, che le categorie costruiscono la realtà, in qualche modo siamo fuori dalla gabbia. E' in parte incoraggiante che la scienza moderna nei suoi moneti migliori ci abbia condotto verso interpretazioni appunto contro-intuitive della realtà.
 
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8 replies since 18/2/2007, 00:03   360 views
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