| Hai scritto: “ […] due preti... il primo diceva "E se provassimo a ragionare?" e l'altro di seguito "Bravo, così poi Dio ci sgrida.. […]E' come non pensarci... è più facile credere nella religione […].“
Sant’Agostino diceva: “ CREDO UT INTELLEGAS, INTELLEGO UT CREDAS ” cioè “ CREDO PER CAPIRE, CAPISCO PER CREDERE ” non diceva: “ IPSE DIXIT ” ossia “ LUI LO HA DETTO ”… alla fine, non è passivamente accettata la religione, è anche ragionata; ma ogni ragionamento è sempre prossimo ad essere confutato. La religione però si basa sulla fede; ci sono alcune realtà in cui bisogna credere e basta. Questa ultima frase sarà molto contestata in questa discussione, lo so, perciò tendo subito a chiarire:
ESEMPIO Accade qualcosa nel tuo gruppo di amici; quando è accaduto, tu non eri lì presente. Ti riferiscono l’accaduto i tuoi amici. Loro l’hanno visto, e te lo dicono. Tu però non hai visto proprio nulla: devi fidarti. Peggio se la notizia si passa di mano in mano e ti giunge da uno sconosciuto; si aggiungono particolari che prima non c’erano. Di fondo, però, resta l’accaduto.
Allora puoi fare 2 cose: crederci o non crederci.
Può la ragione risolvere questo dubbio? No.
“E diciamo: Dio è o non è; ma da quale lato propenderemo? La ragione non può determinare nulla. C’è di mezzo un caos infinito”. (Pascal, Pensieri 233)
Lo stesso Gesù, conoscendo questo problema, disse: “ Beati coloro che pur non vedendo, crederanno ”.
Bisogna crederci o non crederci.
Hai scritto: “[…] qualcosa di irrazionale (riferendomi al cuore..) può dunque dare una risposta concreta ad un interrogativo posto da qualcosa di razionale? […] ”
ESEMPIO 2 Quando tu ami veramente un ragazzo, ma lui non ricambia, cerchi di dimenticarlo, pensando cose cattive e spregevoli per “annientare” il tuo amore per lui. Saprai sicuramente bene qual è il finale: non lo dimentichi. A cosa è dovuto questo? Alla ragione? No. Ecco, sono convinto che veramente esiste la realtà del cuore. E poi, chiariamo subito, la ragione è limitata; affidarsi ciecamente ad essa è sbagliato…
Dove voglio arrivare: il mio credere in Dio non si fonda sulla ragione; altrimenti le tue domande
(“ma non ti sei mai chiesto perchè Dio ha voluto creare l'uomo? Lui è onnipotente, ha tutto, può tutto... avendo tutto, ed essendo tutto, non dovrebbe neanche poter desiderare qualcosa (come creare l'uomo) perchè il suo desiderio è già appagato, per il suo essere-tutto e essere-perfetto...”)
sono distruttive … però io non ne sono danneggiato; io ci credo fermamente, ci credo con tutto me stesso, ci credo completamente… sono dannatamente sicuro di tutto questo… quanti martiri sono morti per questa causa… ci credevano così tanto da rinunciare alla cosa più preziosa….io ci credo non per la ragione… essa, come diceva San Tommaso d’Aquino, CHIARISCE, ma non scopre! Invano potrei sforzarmi di dimostrare che Dio esiste ma, come già detto prima, sono tutte “antinomie” (2 tesi completamente discordi valide entrambi razionalmente) ; a questo punto non avrebbe senso continuare a parlare… se lo faccio è perché mi piace il confronto, e questo in particolare mi piace tantissimo. Io credo in Dio , anche per la realtà che mi trovo dinanzi: io ( questo è scontato) frequento la Chiesa, e ho avuto purtroppo modo di assistere indirettamente ad alcuni esorcismi… e ti dico che non è affatto fantasia ( per questo non ho detto “il male è privazione di bene” ). Ma qui già il discorso non è più accettabile per te che sei materialista… Ritorniamo a noi.
Rifacendomi al primo esempio, che ci credi o meno, e qualunque sia il risultato, non è tanto devastante…dipende poi dai casi… sull’infinito però la questione è importante. Perciò bisogna “scommettere”, e in particolare su Dio perché
« […] se vincete, vincete tutto, se perdete non perdete nulla. Scommettete, dunque, che Dio esiste, senza esitare.[...]» (Pascal, Pensieri 233)
E’ inutile trattare nuovamente i casi… la ragione dice chiaramente perché conviene scommettere su Dio. Tuttavia, i casi sono 2…
Edited by ES_ErMejo89 - 13/4/2007, 15:49
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