| Qui si andrebbe un po' nei dettagli, dipende che contenitore concettuale (linguaggio) vogliamo inventarci. Io credo che la forma stessa dell'esperienza, e ancor più della concettualizzazione, preveda che l'Aperto si dà solo nel suo "chiudersi", ovvero nel suo dileguare (termine hegeliano: verschwinden) o nel suo ri-celarsi (termine heideggeriano: a-letheia). L'evento resta sempre ciò che e-viene, che sta fuori dal discorso essendone l'inizio. Il discorso è il "precipitato" dell'evento nelle forme dell'autocoscienza, del dirsi e dell'ascoltarsi, e quindi del concetto e dell'idea.
Certo il modo in cui costruisci i tuoi contenitori "in-forma" il modo in cui il precipitato va a sedimentare. Tuttavia l'evento come "archistruttura", come ciò che sta prima di ogni struttura, permette (è letteralmente condizione di possibilità, più o meno kantianamente) anche l'apertura, come scelta etica.
L'orecchio-labirinto in Nietzsche per esempio, luogo d'incontro di Arianna e Dioniso, è una struttura/linguaggio/concetto che tipicamente cerca di mantenere l'Aperto il più possibile irrisolto e quindi libero di circolarvi dentro (senza farselo sfuggire). Ci sarà una dialettica poi interna agli "ossicini" dell'orecchio, nella risonanza, è il momento in cui arriva il dirsi e l'ascoltarsi, ma senza aver esaurito la carica e-veniente che arriva dall'Aperto (o quantomeno avendo "differito" il più a lungo possibile il riacquietarsi mortale nella sintesi).
In parole povere: è necessario dirsi e ascoltarsi, nella dialettica interna del concetto, tuttavia interverrà sempre l'Aperto e l'eventuale, nei buchi, negli intervalli, fra un punto di sintesi e il successivo, a rimettere in gioco il discorso. Quantomeno interverrà finché ci saranno le condizioni di possibilità, cioè strutture sufficientemente elastiche (diciamo anche "vitali") da non essere sorde. Nel grande artista troviamo la capacità di dirsi, di cantare se stesso, e contemporaneamente di cantare il differente, il divenire inesauribile, e il grande filosofo non fa niente di diverso: pone problemi e costruisce domande degne/i di tale nome.
|