Prefazione della mia tesina

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Farvat
view post Posted on 5/9/2007, 11:21 by: Farvat




CITAZIONE
Scusami, ma che intendi di preciso allora con "matematica"? Perché gli Egizzi, i Babilonesi, i Calcadei, gli Ebrei, gli Indiani non svilupparono ben prima la matematica? Pensa ad esempio banalissimo alla Kabbala Ebraica (la quale trova i suoi scritti in latino-greco nel medioevo, ma i suoi scritti in ebraico circa nel IX-VIII secolo avanti Cristo) o pensa ancora alla matematica degli indovini Babilonesi e via dicendo. Inoltre, se è vero che nasce in Grecia, perché usiamo cifre indiane ed usiamo lo zero di cui i Greci avevano il terrore?

Il termine stesso "Matematica" è di origine greca, matematico significava appunto "apprendista", presso Pitagora i matematici erano i discepoli apprendisti della dottrina esoterica.
La Grecia classica è relativamente alle informazioni che oggi possediamo, la cultura in cui la matematica prende i suo connotati formali e nasce l' esigenza della dimostrazione.
E' altamente probabile che il teorema di Pitagora ad esempio non sia stato scoperto in grecia o almeno non solo lì, ma da quanto ci risulta dai reperti storici, la matematica era più un attrezzo funzionale, nel senso che si dava un risultato corretto ma senza spiegare e dimostrare come a quel risultato si era giunti,perchè non era ritenuto necessario. L'architetto o il commerciante, semplicemente applicavano i risultati nel loro lavoro e finiva lì. Se vogliamo è un atteggiamento che oggi si può riconoscere nel rapporto con la tecnologia moderna, dove tutti ad esempio possiedono un telefono cellulare o un computer, ma che poi andiamo a vedere sono molto pochi coloro che poi sappiano esattamente come i loro attrezzi elettronici funzionano, "it's a kind of magic". La proto-matematica è quindi una tecnica che ai suoi albori assunse connotazioni magiche e religiose, che sopravvivono ancora oggi.
Nel mondo greco la matematica pur all'interno di concezione metafiche e religiose assume connotati propri, perché nasce il concetto di verità e la verità esige dimostrazione, solo così può germinare il pensiero scientifico. Nel mondo greco si afferma l'importanza della ragione, ragionare vuol dire analizzare, separare il vero dal falso.
Dio all'atto della creazione separa la luce dal buio, il vero dal falso, nel mito dell'eden adamo ed eva mangiano la mela all'albero della conoscenza e perdono l'innocenza, cioè quello stato che precede il vero dal falso. Ma come può essere accaduto che che i greci non abbiano scoperto lo zero? E' determinato in gran parte dalla loro aspirazione alla verità che assume alla fine caratteristiche ontologiche, L'essere è e non può non-essere. Lo zero, il non essere si elide, non esiste quindi non è significativo.
Il termine Zero deriva dal latino Zephirum,, in arabo sifr, in sanscrito Shunya ovvero "cosa vuota" ed il suo uso si diffuse grazie all'abaco che è un attrezzo di calcolo potentissimo.
Nel mondo orientale, il ragionamento logico e matematico non ha sorprendentemente assunto l'importanza avuta in occidente, la cosa appare davvero strana, finché non si comprende bene il substrato culturale di queste culture, cioè l'olismo. Il pensiero olistico non riconosce la fondamentale importanza del il vero dal falso, non li nega ma è interessato molto più allo stato di unità che precede e fonda questa dicotomia. L'olismo aspira ad unire non a dividere, l'analisi ha carattere puramente funzionale.
Dal punto di vista occidentale questo atteggiamento è arcaico ma dal punto di vista orientale il nostro attaccamento alla ragione è semplicemente sciocco. Nel mondo orientale dove vero e falso potevano convivere senza annullarsi reciprocamente il concetto implicito di zero poteva radicarsi e giungere a noi, che unito alla poderosa numerazione decimale araba offriva alla matematica la possibilità di svilupparsi ulteriormente.
Oggi il pensiero occidentale sta pian piano abbandonando la concezione puramente razionale per esigenze paradossalmente scientifiche: per spiegare il cosmo bisogna tornare indietro allo stadio primordiale e quindi tornare all'olismo.
 
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11 replies since 4/9/2007, 22:37   843 views
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