Prefazione della mia tesina

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Farvat
view post Posted on 5/9/2007, 15:17 by: Farvat




Ho letto con piacere la tua prefazione, che mi pare di cogliere sia instradata attorno ad un atmosfera intrisa di un ritorno d'interesse verso una materia come la matematica, ritenuta certamente non a torto ostica ed impervia. Il fatto che si sia da poco svolto nel nostro paese un Festival della matematica e questo non sia stato affatto disertato ma anzi sia avvenuto proprio l'opposto, mi sembra sia incoraggiante.
C'è quindi da chiedersi se la filosofia può oggi permettersi l'atteggiamento di spregio che ad esempio un Benedetto Croce poteva manifestare nei confronti di questa materia, a tal punto da farne un vanto. Questo atteggiamento credo oggi non sia più ne raccomandabile ne forse possibile, se non al costo come giustamente denunciavi di trovarsi in un ambiente filosofico completamente chiuso in se stesso, ma alla lunga sempre più incapace di comprendere quel mondo in evoluzione accelerata che lo circonda.
Ma credo che ancora più in profondità nel tuo discorso introduttivo aleggi il problema del rapporto conflittuale tra Scienza e filosofia. Per fare un esempio, i fisici teorici sostenitori della celeberrima Teoria delle Stringhe, croce e delizia della scienza moderna di frontiera, sono spesso imputati di aver edificato attorno ad una costruzione matematica elegante, una tautologia appunto indimostrabile sperimentalmente; per i loro detrattori essi fanno appunto filosofia e non scienza. Il termine "Filosofia" è ormai spregiativo e usato per bollare tutto ciò che non corrisponde all'idea moderna di verità. Ci si dimentica che la specializzazione ha senso solo all'interno di un processo organico, in cui la filosofia dovrebbe avere il ruolo di cogliere una visione d'insieme, ma tale atto non può essere appannaggio di una branca altrettanto specializzata? La filosofia insegna a pensare, il pensare non è un atto specializzato ma eclettico, dal valore universale, il passpartout per ogni porta. Una cosa bella da dire, ma in società come questa quasi impossibile da applicare. La salvezza sta nel cogliere che ogni cosa è interconnessa all'altra che il pensiero umano può solo condurci lontano mantenendo l'atteggiamento analitico ma non smarrendo mai il senso del tutto. Io mi domando che direbbero Platone ed Aristotele se redivivi visitassero le nostre moderne università? Non direbbero che noi abbiamo snaturato il senso profondo del loro insegnamento? Oggi ci si può tranquillamente laureare in filosofia senza capire quasi nulla di matematica, fisica e via dicendo. Probabilmente ci bollerebbero come sofisti della peggior specie, padroni della tecnica fine a se stessa, ma oramai incapaci d'indirizzarla verso un fine.
 
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11 replies since 4/9/2007, 22:37   843 views
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