NocheinMal89 |
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| ieri sera, martedi 12 febraio, ho assistito ad un seminario tenuto da Gianni Vattimo nel mio paese.
riporto gli aspetti essenziali del suo discorso per poter creare, qualora lo si voglia, un dialogo sugli stessi argomenti.
La triade "filosofia-religione-politica" è il nucleo temetico della riflessione del filosofo torinese. in particolar modo, la filosofia è per Vattimo lo strumento che egli ha voluto perfezionare per poter affrontare, con il massimo impegno, i problemi religiosi e politici.
dopo una tesi su Aristotele, gli studi di Vattimo si orientano verso Nietzsche, al cui pensiero accede tramite la grande opera di Heidegger.
inizia cosi uno studio parallelo:lo sforzo di addentrarsi nel pensiero dell'autore de "essere e tempo" con il fine di comprendere il profeta dell'"eterno ritorno dell'eguale".
ciò che coglie dai suoi studi sui due grandi pensatori tedeschi è, detto in maniera molto semplice, una visione nichilista della realtà, nichilismo che egli definisce liberatorio in quanto svincola da ogni pregiudizio sulla morale, e che costituisce il nucleo essenziale del suo "pensiero debole", tale perchè rifiuta ogni concezione metafisica del mondo, e invita a guardare all'essere non come un'entità eterna, ma storica, e come tale diversa da epoca ad epoca.
da qui il suo modo di vedere il cristianesimo:un'etica schierata per difendere i valori propri del cristianesimo(amore e fratellanza), senza far ricorso ad entità trascendentali ma sull'uomo stesso, il quale deve effettuare quella trasformazione pratica della "verità in carità"
il pensiero politico, spostato all'estrema sinistra, sollecita ad agire per cambiare sempre più in positivo la società moderna:tale invito è ovviamente rivolto a tutte le giovani generazioni.
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