Filosofia, religione e politica, il pensiero debole

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NocheinMal89
view post Posted on 13/2/2008, 15:19




ieri sera, martedi 12 febraio, ho assistito ad un seminario tenuto da Gianni Vattimo nel mio paese.

riporto gli aspetti essenziali del suo discorso per poter creare, qualora lo si voglia, un dialogo sugli stessi argomenti.

La triade "filosofia-religione-politica" è il nucleo temetico della riflessione del filosofo torinese. in particolar modo, la filosofia è per Vattimo lo strumento che egli ha voluto perfezionare per poter affrontare, con il massimo impegno, i problemi religiosi e politici.

dopo una tesi su Aristotele, gli studi di Vattimo si orientano verso Nietzsche, al cui pensiero accede tramite la grande opera di Heidegger.

inizia cosi uno studio parallelo:lo sforzo di addentrarsi nel pensiero dell'autore de "essere e tempo" con il fine di comprendere il profeta dell'"eterno ritorno dell'eguale".

ciò che coglie dai suoi studi sui due grandi pensatori tedeschi è, detto in maniera molto semplice, una visione nichilista della realtà, nichilismo che egli definisce liberatorio in quanto svincola da ogni pregiudizio sulla morale, e che costituisce il nucleo essenziale del suo "pensiero debole", tale perchè rifiuta ogni concezione metafisica del mondo, e invita a guardare all'essere non come un'entità eterna, ma storica, e come tale diversa da epoca ad epoca.

da qui il suo modo di vedere il cristianesimo:un'etica schierata per difendere i valori propri del cristianesimo(amore e fratellanza), senza far ricorso ad entità trascendentali ma sull'uomo stesso, il quale deve effettuare quella trasformazione pratica della "verità in carità"

il pensiero politico, spostato all'estrema sinistra, sollecita ad agire per cambiare sempre più in positivo la società moderna:tale invito è ovviamente rivolto a tutte le giovani generazioni.
 
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Farvat
view post Posted on 13/2/2008, 17:03




Per Vattimo ho infinita ammirazione ma più per il suo impegno politico che per quello teoretico dove il suo "pensiero debole" non mi ha mai convinto fino in fondo.
Trovo la sua ermeneutica teoreticamente inconcludente dato che mi pare si muova in un orizzonte di scetticismo che prende chiaramente le mosse da Nietzsche di cui è un buon interprete anche se lo piega troppo verso una sua cristianizzazione secondo me troppo di comodo.
Malgrado abbia seguito un suo corso mi trovo teoreticamente agli antipodi ma come dicevo sia nel suo impegno politico che in quello religioso mi trova completamente d'accordo con le sue tesi.
Sarebbe interessante potessi farci un breve riassunto del seminario, così si potrebbe approfondire maggiormente.
 
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EgoTrascendentale
view post Posted on 14/2/2008, 21:34




grazie per l'intervento Nel
 
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-tix89-
view post Posted on 18/2/2008, 22:38




Incontro spettacolare..
 
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supernoise
view post Posted on 3/4/2008, 19:33




La filosofia di Gianni Vattimo intesa come ermeneutica a vocazione nichilistica è sicuramente apprezzabile da un punto di vista dei suoi risvolti etico-politici. E d'altra parte sembra l'unica interpretazione del pensiero inaugurato dall'asse Heidegger-Gadamer capace di sviluppare una filosofia pratica in senso antifondazionalista e non violenta; va detto che però il nichilismo non è solo quello di cui parla Vattimo, inteso in chiave di secolarizzazione e spoliticizzazione, il nichilismo è anche e soprattutto lo "scotimento" di tutti gli enti per fini di dominio (Heidegger, Severino, Jaspers, Anders). Mi sembra che raramente Vattimo abbia tematizzato (oblio?), se non in modo vago e doppio, questo aspetto della filosfia di Heidegger, che pure è uno dei più determinanti.
 
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4 replies since 13/2/2008, 15:19   197 views
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