Con un ritardo immorale inizio a rispondere.
vorrei far notare che la cosidetta cosa non l'ha mai vista nessuno.
io vedo la faccia con un pallino al centro di un cubo.
ma io il cubo non lo vedo affatto, mi muovo (e fisicamente o con l'immaginazione) e "giro" il cubo, vedo così le altre facce.
ma il vedere per esempio non mi qualifica in nessun modo la sua consistenza.
così il tatto non può darmi il suo sapore.
eppure noi troviamo una sintesi (di tipo mentale? di tipo estetico?) per la quale otteniamo l'unità la cosa.
la cosa del resto, si può argomentare al contrario, ci viene consegnata secondo varie prospettive.
sarei tentato di dire che la sintesi è estetica ed io colgo l'unità secondo vicinanza.
ma questa considerazione è sbagliata: io infatti vedo il tavolo perchè c'è la luce del sole.
sarebbe come dire che l'unità del tavolo è data dal sole.
è senza dubbio vero che io il tavolo lo vedo perchè c'è la luce. allora, in generale, la luce del sole si pone come "condizione di possibilità" del visibile.
tuttavia però, in una stanza buia, io posso andare a sbattere contro il tavolo, fare rumore, farmi del male.
per questo la luce non aggiunge nulla ad alcune caratteristiche.
così il calore può alterare il sapore.
ogni aspetto è dunque pienamente autonomo.
e sta benedetta unità della cosa come si ha?
(spero di rispondere prima dell'estate
)