Bellezza e dolore

« Older   Newer »
  Share  
Drauldan
view post Posted on 10/8/2006, 13:35




Scusate.. non venga frainteso il mio precedente post... per "metafisicità" intendo qualcosa che vada al di fuori delle ferree leggi fisico-chimico-matematiche.... tutto qui ;)
Niente a che vedere con cristianesimo o misticismo o altro.. :)
 
Top
Prophète
view post Posted on 10/8/2006, 17:14




sognatore, questa "aporia" l'ho già risolta, e te l'ho spiegata in un altro post...è adesso, in quanto mi illudo necessariamente che questo "adesso" sia un "adesso" in quanto adesso, che devo dire << ancora quel futuro non appare ma è già >>, ma al di fuori dell'apparire attuale, si dive dire che, da un lato, tutto è già da sempre apparso, e dall'altro, che va via via manifestandosi nella configurazione definita del mostrarsi...poi, al d fuori dell'Apparire, si deve dire invece che assolutamente tutto è già da sempre e per sempre e si è mostrato già da sempre e per sempre...ma, in qualche modo dobbiamo illuderci e contraddirci, e quindi ci manifestiamo accogliendo la non-Verità...altrimenti quest'ultima sarebbe un nulla
 
Top
Marius_the_mystic
view post Posted on 10/8/2006, 18:40




per ioli..messa come la hai messa ora mi paice gia di piu,si:):)
 
Top
dodi li
view post Posted on 30/12/2006, 06:10




image


esprit de finesse Inviato il: 8/8/2006, 19:32

Vieni dal cielo profondo o esci dall'abisso,
o Bellezza? Il tuo sguardo, infernale e divino,
versa confusamente il beneficio e il crimine.

Così apostrofa Baudelaire la bellezza: irriducibile, veicolo essenziale per raggiungere il vero e la salvezza.
Da sempre oggetto della ricerca umana che non trova mai pieno compimento, la bellezza si mostra nel particolare, permette alle molte cose di partecipare di essa in gradi diversi suggerendo la presensa di qualcosa di ulteriore, di un principio unico e universale sostrato della nostra realtà fenomenica.
È come se solo la scissione della realtà permettesse l’intuizione di essa e, al tempo stesso, quella di ogni dimensione metafisica.
In questo senso la contraddizione, che è quindi l’essenza della Bellezza, è ciò che permette la Conoscenza e l’accesso al Vero, all’Uno.
Ma l’esperienza del sensibile non è sufficiente.
Occorre allontanarsi dal nostro mondo, sradicarsi da esso per conoscerlo..un po’ come i sogni dei potenti che, volendo conquistare la Realtà, si allontanano irrimediabilmente da essa..salvo poi costringere con la forza gli altri a realizzare il proprio sogno.
È questa la tragicità della ricerca: la necessità di quello sradicamento che apre nella nostra mente la ferita, il vuoto che rende il nostro pensiero permeabile ad accolgliere l’Essere.
La bellezza, tramite l’incanto e lo stupore che suscita, determina l’inizio della dolorosa e imperfetta ricerca di ciò che è fine a se stesso restituendo la nostra attenzione al vero.
A questo punto è necessario togliere tutti i rimedi cui l’uomo si è legato per risolvere l’angoscia del divenire; è necessario anche lasciarsi scivolare nella precarietà della condizione umana, privarsi di tutte le condizioni e pregiudizi per approdare al nulla in cui solo è possibile trovare la Verità.
Tramite un meccanismo che non comprendiamo la bellezza ci invita costantemente ad allontarci: mentre rivela i nostri limiti ci spinge a non rassegnarci mai ad essi in un incessante anelito al possesso di ciò che è assoluto.
A questo punto la mia domanda - già esposta in un vecchio post del filosofico - : cosa distingue l’esperienza della bellezza da quella del dolore, ugualmente assoluta e impenetrabile
image
---------------------------------------------------

Ciao Esprit

tu sai che ti avevo già risposto a questo post, ma ora siamo nel forum di "Filosofia Pura" ed io ci tengo a darti la stessa risposta che ti ho dato in precedenza, anche quì.

Non so se mi leggerai perchè ho visto che frequenti poco il forum, comunque ti auguro un felicissimo 2007!

da Dodi

dolore - bellezza, già le parole stesse rivelano immediatamente dei significati estremi.
Cos'è la bellezza? Ma quale divina emozione!, è un piacere che eleva alle sensazioni più splendide.
E dove si può guardare per trovarla, dove gli occhi si devono posare perchè l'intimo ne goda?
Io personalmente mi divoro l'interno dei passeggini e delle carrozzelle, quando vado per strada. E' un momento, ma poi cammino più felice, sciolta e leggera.
Un proverbio che è appeso in casa mia dice: niente di più bello nella vita che un bimbo e un fiore, ed è vero.
Il mio terrazzo è uno straripare di piante che emanano bellezza sempre, anche perchè le curo molto.
La mia occhiata a loro non è un'occhiata, è un soffio d'amore. Ognuna mi ricorda qualcosa:
una gita, il regalo di un'amica, l'averla salvata mentre soffriva, e godo della lora vista ogni momento della giornata. Volgo lo sguardo ad una finestra, esco sul terrazzo per fare un giro ed il piacere si rinnova.
Ogni cosa è bellezza, basta saperla vedere.

Se guardi verso il cielo di notte ecco le stelle, se guardi verso il cielo la sera, ecco il tramonto, se getti lo sguardo sul mare in inverno ti pervade una calma infinita e l'orizzonte lontano ti accoglie.
Io ringrazio questa natura che ci ha elargito tanti doni che se avessimo voluto inventarli non ne saremmo mai stati capaci.

E poi il dolore. Mi è capitato di scrivere: la vita è bella con il suo dolore, e lo penso.
Non si può disgiungere la gioia dal dolore, vivono insieme, di pari passo.

C'è il momento di angoscia, di disperazione e la mano che si porge verso di te; e se non c'è quella mano c'è il coraggio e la forza che nascono dentro poichè ci è stato dato anche questo grande dono, la capacità di sopportare perchè accettare il dolore dà vita.
E alla fine tutto si può definire con un "sono maturato", "ce l'ho fatta" ed essere orgogliosi per non essersi messi in ginocchio, di aver reagito, come insegna l'esistenzialismo di Sartre, oppure come la religione stimola a fare.

Occorre essere pronti ad accogliere anche il dolore, prepararsi prima perchè arriva ad appesantire il cuore e lo spirito e non puoi dire: allontano da me questa croce.

Ciò che ci viene tolto con dolore prima era stato dato ed era gioia, per questo i due elementi non si possono dissociare fra loro e la bellezza della gioia non può e non deve scomparire nel dolore; può e deve persistere perchè le avevamo dato vita dentro di noi e le nostre percezioni e sensazioni non la possono dimenticare.

Bel post, mi ha incantato.

Dodi image
 
Top
view post Posted on 20/12/2010, 08:49
Avatar

Fata livello 110
L'amore è il riflesso verso l'esterno di un sole interiore

Group:
Member
Posts:
28,971
Location:
dall'infinito, prima stella a destra

Status:


mando un proseguo a questo post di Iolì, che è avvenuto su altri due forum

Se non va bene lo cancello

controrisposta di Ioli a Dodi

Dodi
mi piace, mi piace un sacco il modo in cui intendi l'espressione della bellezza che si fa vera nell'illimitata esperienza delle cose più piccole e finite...
l'emozione estetica che si accompagna al dolore, in un'inscindibile unione di piacere e male.
a voler dar ragione, ancora una volta, ad Eraclito.
grazie mille per aver commentato il post,

Ioli
-------------------------------
risposta di maria devigili
Titolo: RE: bellezza e dolore

la bellezza soffre perchè è in catene -
il progresso tecnologico la mura viva.
La bellezza è ingenuità, perduta nel raziocinio logorante, nelle cripte del linguaggio, nei fanghi delle metropoli, sul capezzale della natura.
Ma la bellezza non muore mai, la bellezza è Anima. Semmai agonizza nella decadenza, nel fango. Lì, il Poeta la ripesca, le ridà valore, dignità.
Grazie Baudelaire per avermi cresciuto con i tuoi fiori malsani. Solo la poesia può salvare il mondo dalla distruzione operata dall'ottusa ragione strumentale.
-------------------------
risposta di wyrd

Titolo: RE: bellezza e dolore
-------------------------
La bellezza ci salva rendendoci deboli, il dolore ci schiaccia rendendoci forti. Potrebbe...
---------------------------
risposta di riccardo74

Titolo: RE: bellezza e dolore
---------------------------
citazione da Iolì

> La bellezza, tramite l’incanto e lo stupore che
> suscita, determina l’inizio della dolorosa e
> imperfetta ricerca di ciò che è fine a se stesso
> restituendo la nostra attenzione al vero.
> A questo punto è necessario togliere tutti i
> rimedi cui l’uomo si è legato per risolvere
> l’angoscia del divenire; è necessario anche
> lasciarsi scivolare nella precarietà della
> condizione umana, privarsi di tutte le condizioni
> e pregiudizi per approdare al nulla in cui solo è
> possibile trovare la Verità.

Questo tuo passaggio mi ha fatto venire in mente Leopardi, quello dell'Infinito e quello del Pastore Errante... nelle sue poesie trovi indissolubili lo stupore di fronte alla bellezza della natura (così sovrumana e bellissima) e il dolore della condizione umana. Di fronte all'infinito che si spalanca, che ci abbaglia, e che ci fa intuire l'immensità che ci circonda appare chiara la nostra condizione, misera e assurda, limitata e quindi dolorosa.
La bellezza ci svela l'assurdità della nostra condizione: piccoli viaggiatori di passaggio in un universo senza fine... si spalanca il vuoto sotto i nostri piedi e ci sembra di cadere nel nulla.
-------------------------
controrisposta di Ioli a riccardo74
Ciao

credo sia fondamentale, insieme allo stupore, il senso di incertezza che esso genera.
il dubbio entra in ciò che fino a quel momento davamo per scontato solo nel momento in cui ci misuriamo con qualcosa di più grande e ulteriore a noi, l'Infinito.

**************************
*** Le opere, come nei pozzi artesiani, salgono tanto più alte quanto più a fondo la sofferenza ha scavato il cuore. *** Marcel Proust


image

----------------------------------
continuazione del post nel forum "angolo di cielo"
reiniku 28/8/2009

Ciao a tutti, sono Maria Devigili
Dodi mi ha segnalato questo forum ed eccomi qui.
Quello che scrivevo in merito a "bellezza e dolore" lo penso tutt'ora, seppur il mio stile di scrittura, oggi, non è più così apocalittico forse!
E aggiungerei qualcosina:
la bellezza in catene è una bellezza ridimensionata, imbruttita.
E oggi è la norma.
Di bellezza, quella vera, c'è molta fame, si passa il tempo a cercarla e a rincorrerla nelle "forme" passeggere e modaiole.
Questa rincorsa è vana, è il solito serpente che si morde la coda, si cerca il sole nell'ombra del sole, si cerca la bellezza nell'ombra della bellezza.
Penso che più si cerca di costruire la bellezza e più la si perde.
Mi sto avvicinando sempre più ad un concetto di bellezza naturale o comunque semplice, senza tante sovrastrutture.
L'esperienza mi sta insegnando che la bellezza, se c'è, appare senza bisogno di agghindamenti particolari.
Sono proprio gli agghindamenti che imbruttiscono, specie quelli imposti o auto-imposti.
Platone, nella Repubblica, dice che un'anima molto dotata e quindi bella sin dalla nascita deve stare molto attenta perchè può essere corrotta facilmente. Solo il grande bene attira il grande male.
Un'anima con grande bellezza dovrà quindi passare la sua vita terrestre a estrinsecare il suo talento, facendolo fiorire, curando al meglio le sue virtù, le sue doti fisiche e intellettuali.
Insomma, non è mica una passeggiata la bellezza, quindi è per questo che oggi la si travisa in forme apparenti e a buon mercato.
----------------------------------------
dodi li 28/8/2009, risposta a reiniku (maria)

Che gioia leggerti e ritrovare di te i concetti così chiari pur nell' approfondimento di una realtà oggettivamente complessa. Che non si può non cercare di spiegarcela.
Sono sincera, io la rifuggo, ma non mi isolo, sono solo un po misantropa perchè esserlo mi fa stare meglio.
Ti ringrazio infinitamente per le belle parole, se puoi torna ogni tanto.
Ciao!

citazione da reiniku

<< Mi sto avvicinando sempre più ad un concetto di bellezza naturale o comunque semplice, senza tante sovrastrutture.>>

P.s. anch'io penso che il valore della bellezza non sia nello stordimento ma nella immedesimazione dello sguardo e del pensiero in ciò che dona gioia e serenità.
E questo si può ottenere solo nella contemplazione e nella riflessione.
-------------------------------
altra citazione da reiniku (bellissima!)

<< si cerca il sole nell'ombra del sole, si cerca la bellezza nell'ombra della bellezza>>
---------------------------------
dodi li 3/10/2009
Aggiungo questo mio recente stralcio

Il dolore fa parte della vita. Non ce lo auguriamo ma quando arriva come si fa a non lasciarsene invadere?. Si sarebbe insensibili.
Occorre prepararsi ad accoglierlo naturalizzando la vita.
La natura è maestra e possiamo imparare solo da lei perchè i suoi elementi più semplici ci donano la capacità, inserendosi nel quotidiano, di abbandonarci agli avvenimenti tutti, compresi quelli ineluttabili che disarmano ogni difesa. A parte quella dell'accettazione subordinata alla rassegnazione dignitosa.
Gli artifici non fanno scuola, solo la coscienza introdotta ad accogliere la sofferenza insegna, vivendolo, come oltrepassare il dolore.

E' un tema e non si deve farlo diventare un problema.
----------------------------------


 
Web Contacts  Top
19 replies since 8/8/2006, 19:32   477 views
  Share