mando un proseguo a questo post di Iolì, che è avvenuto su altri due forum
Se non va bene lo cancello
controrisposta di Ioli a Dodi
Dodi
mi piace, mi piace un sacco il modo in cui intendi l'espressione della bellezza che si fa vera nell'illimitata esperienza delle cose più piccole e finite...
l'emozione estetica che si accompagna al dolore, in un'inscindibile unione di piacere e male.
a voler dar ragione, ancora una volta, ad Eraclito.
grazie mille per aver commentato il post,
Ioli
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risposta di maria devigili
Titolo: RE: bellezza e dolore
la bellezza soffre perchè è in catene -
il progresso tecnologico la mura viva.
La bellezza è ingenuità, perduta nel raziocinio logorante, nelle cripte del linguaggio, nei fanghi delle metropoli, sul capezzale della natura.
Ma la bellezza non muore mai, la bellezza è Anima. Semmai agonizza nella decadenza, nel fango. Lì, il Poeta la ripesca, le ridà valore, dignità.
Grazie Baudelaire per avermi cresciuto con i tuoi fiori malsani. Solo la poesia può salvare il mondo dalla distruzione operata dall'ottusa ragione strumentale.
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risposta di wyrd
Titolo: RE: bellezza e dolore
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La bellezza ci salva rendendoci deboli, il dolore ci schiaccia rendendoci forti. Potrebbe...
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risposta di riccardo74
Titolo: RE: bellezza e dolore
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citazione da Iolì
> La bellezza, tramite l’incanto e lo stupore che
> suscita, determina l’inizio della dolorosa e
> imperfetta ricerca di ciò che è fine a se stesso
> restituendo la nostra attenzione al vero.
> A questo punto è necessario togliere tutti i
> rimedi cui l’uomo si è legato per risolvere
> l’angoscia del divenire; è necessario anche
> lasciarsi scivolare nella precarietà della
> condizione umana, privarsi di tutte le condizioni
> e pregiudizi per approdare al nulla in cui solo è
> possibile trovare la Verità.
Questo tuo passaggio mi ha fatto venire in mente Leopardi, quello dell'Infinito e quello del Pastore Errante... nelle sue poesie trovi indissolubili lo stupore di fronte alla bellezza della natura (così sovrumana e bellissima) e il dolore della condizione umana. Di fronte all'infinito che si spalanca, che ci abbaglia, e che ci fa intuire l'immensità che ci circonda appare chiara la nostra condizione, misera e assurda, limitata e quindi dolorosa.
La bellezza ci svela l'assurdità della nostra condizione: piccoli viaggiatori di passaggio in un universo senza fine... si spalanca il vuoto sotto i nostri piedi e ci sembra di cadere nel nulla.
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controrisposta di Ioli a riccardo74
Ciao
credo sia fondamentale, insieme allo stupore, il senso di incertezza che esso genera.
il dubbio entra in ciò che fino a quel momento davamo per scontato solo nel momento in cui ci misuriamo con qualcosa di più grande e ulteriore a noi, l'Infinito.
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*** Le opere, come nei pozzi artesiani, salgono tanto più alte quanto più a fondo la sofferenza ha scavato il cuore. *** Marcel Proust
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continuazione del post nel forum "angolo di cielo"
reiniku 28/8/2009
Ciao a tutti, sono Maria Devigili
Dodi mi ha segnalato questo forum ed eccomi qui.
Quello che scrivevo in merito a "bellezza e dolore" lo penso tutt'ora, seppur il mio stile di scrittura, oggi, non è più così apocalittico forse!
E aggiungerei qualcosina:
la bellezza in catene è una bellezza ridimensionata, imbruttita.
E oggi è la norma.
Di bellezza, quella vera, c'è molta fame, si passa il tempo a cercarla e a rincorrerla nelle "forme" passeggere e modaiole.
Questa rincorsa è vana, è il solito serpente che si morde la coda, si cerca il sole nell'ombra del sole, si cerca la bellezza nell'ombra della bellezza.
Penso che più si cerca di costruire la bellezza e più la si perde.
Mi sto avvicinando sempre più ad un concetto di bellezza naturale o comunque semplice, senza tante sovrastrutture.
L'esperienza mi sta insegnando che la bellezza, se c'è, appare senza bisogno di agghindamenti particolari.
Sono proprio gli agghindamenti che imbruttiscono, specie quelli imposti o auto-imposti.
Platone, nella Repubblica, dice che un'anima molto dotata e quindi bella sin dalla nascita deve stare molto attenta perchè può essere corrotta facilmente. Solo il grande bene attira il grande male.
Un'anima con grande bellezza dovrà quindi passare la sua vita terrestre a estrinsecare il suo talento, facendolo fiorire, curando al meglio le sue virtù, le sue doti fisiche e intellettuali.
Insomma, non è mica una passeggiata la bellezza, quindi è per questo che oggi la si travisa in forme apparenti e a buon mercato.
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dodi li 28/8/2009, risposta a reiniku (maria)
Che gioia leggerti e ritrovare di te i concetti così chiari pur nell' approfondimento di una realtà oggettivamente complessa. Che non si può non cercare di spiegarcela.
Sono sincera, io la rifuggo, ma non mi isolo, sono solo un po misantropa perchè esserlo mi fa stare meglio.
Ti ringrazio infinitamente per le belle parole, se puoi torna ogni tanto.
Ciao!
citazione da reiniku
<< Mi sto avvicinando sempre più ad un concetto di bellezza naturale o comunque semplice, senza tante sovrastrutture.>>
P.s. anch'io penso che il valore della bellezza non sia nello stordimento ma nella immedesimazione dello sguardo e del pensiero in ciò che dona gioia e serenità.
E questo si può ottenere solo nella contemplazione e nella riflessione.
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altra citazione da reiniku (bellissima!)
<< si cerca il sole nell'ombra del sole, si cerca la bellezza nell'ombra della bellezza>>
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dodi li 3/10/2009
Aggiungo questo mio recente stralcio
Il dolore fa parte della vita. Non ce lo auguriamo ma quando arriva come si fa a non lasciarsene invadere?. Si sarebbe insensibili.
Occorre prepararsi ad accoglierlo naturalizzando la vita.
La natura è maestra e possiamo imparare solo da lei perchè i suoi elementi più semplici ci donano la capacità, inserendosi nel quotidiano, di abbandonarci agli avvenimenti tutti, compresi quelli ineluttabili che disarmano ogni difesa. A parte quella dell'accettazione subordinata alla rassegnazione dignitosa.
Gli artifici non fanno scuola, solo la coscienza introdotta ad accogliere la sofferenza insegna, vivendolo, come oltrepassare il dolore.
E' un tema e non si deve farlo diventare un problema.
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