Fra terra e cielo

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dodi li
view post Posted on 12/1/2007, 08:10




WYRD HA SCRITTO: FRA TERRA E CIELO

C’è l’uomo. Ed è proprio strana la dimensione dell’uomo e sto parlando di dimensione, non condizione. Lo vivo quest’uomo, in quest’attimo, fuggevole, ancora impegnato a scavare, a costruire scale, torri, scalare montagne, affaccendato e operoso per cercare di impossessarsi di una risposta che conceda una tregua al suo anelito di ragione, una soddisfazione alla sua fame di felicità.
C’è l’uomo piantato sulla terra e capace di guardare al cielo.
Sotterranee fluiscono le domande che si realizzano in una continua ricerca di capire, carpire e conquistare questa sua dimensione.
La rappresentiamo con l’arte, con il pensiero, con le parole, con grafici e teorie di ogni specie.
La viviamo concedendoci tempi e spazi e azioni. Lotte e armonie.
L’amiamo e la odiamo, ne soffriamo e ne gioiamo della nostra umanità.
Mi percepisco. Ma cos’è l’uomo? Lo vivo senza sapere cos’è. Lo conosco sopra ogni cosa, chi è?

Crollano le mura di ogni opera umana, di ogni possibile risposta e rimane? Ancora una domanda per continuare. E’ strano abitare tra terra e cielo.
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da Dodi

tema splendido perchè riguarda noi ed il significato delle nostre vite.
L'uomo è alla continua ricerca di se stesso, si vuole riconoscere diverso fra gli altri elementi della natura e capire dalle sue sensazioni che cosa gli compete di provare e come arrivare a provarlo, facendo delle scelte, e per farle riuscire di capire a fondo anche gli elementi che vuole escludere, che non vuole gli appartengano.

Le gioie, a queste anela, alla felicità, alla pienezza di sè ed alle esperienze che gli facciano godere la vita.

Dato che le sensazioni si alternano in continuazione, in continuazione egli muta il suo stato di riflesso condizionato che da queste gliene deriva.
Niente è statico ed è proprio il suo umore che muta ad ogni avvenimento, ad ogni dialogo e contatto, che gli da una spinta continua ad evolvere nel momento che fluisce.
Le emozioni ci danno questa possibilità di vivere a pieno.
L'odio che si trasforma in amore e l'amore in odio ci fà sentire vivi!

Io ho sempre pensato che la vita è un'esperienza che capita di fare, ma cosa c'è dentro questa esperienza, ma che cosa è questa esperienza?
L'infinito, il sentirsi trasportare nell'infinito, sentirsi parte dell'infinito ed essere noi stessi l'infinito.
Solo noi uomini possiamo assaporare questa possibile sublimazione verso l'infinito.

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La sublimazione dell'essere trasporta l'essenza dell'uomo nella natura e nell'universo....Dodi


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Prophète
view post Posted on 5/2/2007, 17:04




"Fra terra e cielo" significa, propriamente, "essere mortali", ossia "essere umani"...nel senso che noi, in quanto siamo umani, siamo mortali, e in quanto siamo mortali, siamo la contesa tra la separazione della terra dal cielo e il cielo, e cioè tra l'illusione che la terra è il tutto che accade e il tutto che accoglie gli accadimenti.

Un bacio, Marco

Edited by Prophète - 6/2/2007, 12:33
 
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dodi li
view post Posted on 5/2/2007, 18:03




Sapessi che piacere mi ha fatto leggere le tue parole in questo post che per me ha un significato personale affettivo elevato. Sia per lo splendido scritto di Wird che per la mia risposta che mi rispecchia in pieno.
E' poetica questa espressione: "è strano abitare fra terra e cielo", e non è solo poetica; dà forza e bellezza anche alla propria presenza. Ti coinvolge, ti fa provare il piacere di constatare che ci sei ed è così anche per te. Strano ma affascinante.
A volte la vita è dura, però se tu apprezzi quello che ti offre sentirai che fai parte del tutto e ogni cosa si minimizza.
Con questa catarsi di serenità che ti porge la vita come possibilità di allontanarti dal dolore, tutto diventa più semplice. Ti puoi lasciare andare come se tu fossi un pulviscolo, una briciola e quindi, contando così poco per l'immensità in cui siamo immersi, riesci a contare poco anche per te, ad annullarti e quindi a non soffrire. Io ho sempre trovato pace davanti al mare, proprio perchè è immenso ed è come se mi ricevesse in lui.

Secondo me noi non siamo una contesa fra la terra e il cielo. Si, siamo negli accadimenti che avvengono, però più che essere accolti io trovo che riempiamo noi questo spazio e siamo noi che accogliamo il tutto.
La Nannini canta: sei nell'anima, in questo "spazio indifeso" e quasi mi viene da rapportare lo spazio in cui viviamo a questa frase.

Ciao carissimo, un bacio anche a te

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Prophète
view post Posted on 5/2/2007, 19:08




Hai scritto :Secondo me noi non siamo una contesa fra la terra e il cielo. Si, siamo negli accadimenti che avvengono, però più che essere accolti io trovo che riempiamo noi questo spazio e siamo noi che accogliamo il tutto.
La Nannini canta: sei nell'anima, in questo "spazio indifeso" e quasi mi viene da rapportare lo spazio in cui viviamo a questa frase.


Benissimo, è così, ma avresti dovuto precisare che se noi accogliamo il tutto che accade, noi che lo accogliamo non possiamo essere "umani", o "mortali", ma siamo l'immortale rivelazione dell'ente. Noi ( in quanto siamo enti ) siamo cioè il cielo ( cioè la verità immortale ) che accoglie la terra ( cioè la completezza degli accadimenti ). La terra, venendo ad aggiungersi nel cielo, è creduta come il tutto al di fuori del quale non resta alcunché, e la contesa tra questa credenza ( cioè tra la separazione della terra dal cielo ) e il cielo è il mortale.

ciao ciao,Sever..

Edited by Prophète - 6/2/2007, 12:31
 
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view post Posted on 5/2/2007, 19:49
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Dopo quello che ho letto ho poco da aggiungere nel senso che, sia te dodi che prophète ,avete espresso per me quello che io leggendo lo scritto di wyrd "fra terra e cielo" avevo sentito.ciao un abbraccio da Sissi
 
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dodi li
view post Posted on 5/2/2007, 20:05




Sever, sissi

tornando da fuori casa e leggendovi immediatamente mi sono sentita immortale assieme a voi.
Il ragionamento fila. Se noi accogliamo in noi il cielo e la terra come possiamo morire?

CITAZIONE
Se noi accogliamo il tutto che accade, noi che lo accogliamo non possiamo essere "umani", o "mortali", ma siamo l'immortale rivelazione dell'ente. Noi ( in quanto siamo enti ) siamo cioè il cielo ( cioè la verità immortale ) che accoglie la terra ( cioè la completezza degli accadimenti ).



Quante soddisfazioni in questo forum!
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un abbraccio a tutti e due
 
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Prophète
view post Posted on 5/2/2007, 22:15




hai scritto : Se noi accogliamo in noi il cielo e la terra come possiamo morire?

Ma ci sono diversi significati dell' "immortalità". Per quanto riguarda il rapporto tra cielo ( scenario interminabile della mente ) e terra ( insieme di ciò che viene ad aggiungersi e accresce nella mente - cioè nel mostrarsi ), noi, essendo in verità il cielo, siamo immortali nel senso che vediamo senza uscire e senza ritornare ciò che esce e ritorna nel mostrarsi astratto ( = incompleto ) inattuale.

Ma l' "immortalità" in quanto tale è il "non affiorare e non dileguare in ciò che non si è". L'esser computer ( non in quanto tale, ma in quanto è - un - essere ) non affiora e non dilegua nell'esser televisione, e viceversa ; ciò significa che sia l'esser computer sia l'esser televisione sono ciò che sono e non escono da sé per essere altro da ciò che sono, ossia ciò significa che essi sono immortali - anche se non si mostrano già da sempre e per sempre.

In questo senso tutto è immortale.

Ciao, Marco
 
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dodi li
view post Posted on 6/2/2007, 11:59





Non sò se è metafisica, io l'immortalità la vedo in questo modo:

Ciò che ho assorbito durante la vita si era introdotto in me.
Se io non c'ero e non avessi vissuto questo riconoscere la natura in me, lei non sarebbe vissuta perchè non può vivere di se stessa senza riconoscersi. E non ha la facoltà di potersi riconoscere.
Vivere non è esserci, ma essere stati vissuti da qualcuno.
Quindi, essendo il mio corpo mortale, è immortale ciò che io ho vissuto perchè esiste anche dopo di me. Quindi mi ha trasmesso l'immortalità.

Non sò se hai qualche idea in più.

ciao, dodi li

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Prophète
view post Posted on 6/2/2007, 12:51




Hai scritto :

Vivere non è esserci, ma essere stati vissuti da qualcuno.

Vivere non è esserci, ma essere stati vissuti non da qualcuno, ma da una tua configurazione diversa da quella tua stessa immediata ( attuale ).

Poi aggiungi :

Quindi, essendo il mio corpo mortale, è immortale ciò che io ho vissuto perchè esiste anche dopo di me. Quindi mi ha trasmesso l'immortalità.

Ma, appunto, ciò che tu hai vissuto esiste anche dopo di te perché esso è la dimensione attuale che prima si manifestava inattuale, e dopo si manifesterà inattuale provvisoriamente , per rimostrarsi come attuale in sé. Mentre, questo mostrarsi delle cose è attuale per sé, nel senso che è la forma del mostrarsi che è attuale in sé.
Quello che voglio dire è che la tua vita è la mia vita in una configurazione diversa da quella attuale. Tu, per esempio, andando verso il mare, vai verso una configurazione che ti attende essendo tu stessa in una configurazione diversa da quella attuale.

Ciao cara, il Profeta


 
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dodi li
view post Posted on 6/2/2007, 13:20




CITAZIONE
Quello che voglio dire è che la tua vita è la mia vita in una configurazione diversa da quella attuale. Tu, per esempio, andando verso il mare, vai verso una configurazione che ti attende essendo tu stessa in una configurazione diversa da quella attuale.

Perfetto, image
 
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SpiritoDialettiko
view post Posted on 9/2/2007, 12:54




Un giorno guardai il cielo
un uccel vidi volare
come un punto in uno spazio
l'Infinito lo avvolgeva
mi stringeva, mi parlava, mi viveva
così che l'Io divenne il Tutto
così che nel punto passo lo spazio
in un unico momento
in un istante del mio tempo
l'Assoluto mi passò
nel corpo e nello spirito
come un lampo dentro al mare
 
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dodi li
view post Posted on 9/2/2007, 13:40




Che bella!!


image....................... image


ciao.......dodi li
 
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La_rossa_mi_piace_un_casino
view post Posted on 22/2/2007, 21:08




Fra cielo e terra ci sei tu.
Sei sia cielo e sia terra...sei sublime e carnale. Sei tutto.
Ciao
 
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dodi li
view post Posted on 22/2/2007, 21:53




Mi era partito inavvertitamente un precedente messaggio di risposta senza che lo avessi riletto e finito, allora lo riprendo.

ciao Mat

Ti ringrazio per le tue espressioni affettuose. Noi tutti ci conosciamo per ciò che diciamo e possono nascere in noi sentimenti veri in base a come "sentiamo" l'altro.
Anche a me è successo. Mi sono trovata ad affezionarmi a qualcuno di voi in modo più intenso che ad altri.
Però, siamo persone senza una presenza reale, che comunque è parte essenziale di noi e dove la fantasia non può arrivare.
Ci possiamo esprimere a fondo, se vogliamo, proprio per questo. Diversamente non avremmo mai potuto conoscerci e dare e ricevere tanto dialogo, che se lo portiamo avanti per noi è importante, ci aiuta a vivere..
Secondo me è un dono che ci facciamo.
Nell'altro forum ho avuto un dispiacere forte. Ho perso un caro amico per cause affettive.
Tutto ciò che ci possiamo dare è si virtuale, ma lo possiamo sentire nel nostro intimo come reale.
Ti ringrazio ancora, ora sò che mi apprezzi molto.

Ciao..........dodi li


 
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La_rossa_mi_piace_un_casino
view post Posted on 22/2/2007, 21:57




:)
Lo so..hai pienamente ragione.
Penso che il mio amore per te sia talmente forte che, proprio ora, mi fa venire in mente una cosa.
Il mio amore per te, è estraneo ad ogni "materialismo" ed è per questo che è puro.
Incondizionato.
 
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17 replies since 12/1/2007, 08:10   331 views
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