Ecco perchè vivo di filosofia

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-tix89-
view post Posted on 29/3/2007, 12:23




Se sono felice per qualcosa, lo sono per il fatto di essere triste.

Vediamo che interpretazione date di questa frase XD
 
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dodi li
view post Posted on 30/3/2007, 13:11




.
CITAZIONE
Se sono felice per qualcosa, lo sono per il fatto di essere triste

Per me non è un enigma, occorre vedere per gli altri, oppure se per te la mia interpretazione è plausibile.

Sei felice di desiderare qualcosa che ti reca tristezza non averla.
Oppure sei felice perchè avendo perso qualcosa che ti ha fatto felice te ne rendi conto intristendoti
La felicità potrebbe essere desiderare intensamente qualcosa che ti rende triste non averla

Chissà se ho filosoficamente interpretato giusto il tuo pensiero!

Ciao image
 
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-tix89-
view post Posted on 30/3/2007, 14:23




mmm... in realtà ha un significato molto diverso.. ^^

è da poco che sono uscita dall'età che io definisco "chiusa".. non pensavo a nulla, vedevo la vita in modo superficiale.. i miei problemi erano superficiali.. classico comportamento adolescenziale.. ma in quei problemi ero allo stesso tempo felice, perchè avevo una bella vita... poi ho iniziato a studiare filosofia... ho scoperto in me stessa un aspetto che in qualche modo avevo sempre saputo di avere, ma non avevo mai avuto il coraggio di visitare...
con la filosofia si comprendono molte cose... si va oltre... si scopre qualcosa che in qualche modo si avvicina più alla verità, rispetto a quella che credevo di vivere fino a due anni fa... questa verità non può non portarmi tristezza... è come quando sono arrivata al punto di non credere in un Dio cristiano: mi dispiaceva il fatto che non esistesse qualcuno che mi ama e a cui mi posso rivolgere in un momento difficile, ma allo stesso tempo ero felice di essere arrivata ad una personale verità che, nel dispiacere, mi fa piacere...
per la filosofia vale la stessa cosa, per me... andando oltre, penso a cose che non mi piacciono, ma mi piace il fatto di pensarle..
 
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dodi li
view post Posted on 30/3/2007, 18:32




CITAZIONE
è come quando sono arrivata al punto di non credere in un Dio cristiano: mi dispiaceva il fatto che non esistesse qualcuno che mi ama e a cui mi posso rivolgere in un momento difficile, ma allo stesso tempo ero felice di essere arrivata ad una personale verità che, nel dispiacere, mi fa piacere...
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per la filosofia vale la stessa cosa, per me... andando oltre, penso a cose che non mi piacciono, ma mi piace il fatto di pensarle..

Capisco perfettamente. è tutto molto più chiaro e semplice di come lo avevo interpretato io.
Senti, correggimi se sbaglio, tu hai 17 anni, o forse 16.
Mi complimento con te per essere arrivata a delle conclusioni così mature, da adulta, che io ho raggiunto solo dopo lunghi anni di ricerca personale.
Io credo che la filosofia possa sostituire il credere in un Dio cristiano e quindi il tuo dispiacere si trasformerà in consapevolezza che gli stessi valori li trovi nel pensiero umano, che ti appartiene totalmente.
La filosofia ti può dare gioia nell'acquisizione delle potenzialità della saggezza, che è il fine ultimo di chi la persegue. Quindi la tua tristezza di abbandonare la spensieratezza (ma non farlo mai del tutto perchè è necessaria alla filosofia), ti darà poi questa gioia che già provi nel capire delle verità che sei felice di conoscere.

Ti aggiungo questo passo simpaticissimo di un utente del forum precedente in cui scrivevo.
Per fare il filo a Sofia, non bisogna mai prenderla sul serio, altrimenti si ringalluzzisce e naturalmente nemmeno prendersi troppo sul serio.

image, ciao

 
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-tix89-
view post Posted on 30/3/2007, 21:31




Forse, Dodi Li, hai compreso perfettamente ciò che voglio dire, e sono io che ho capito male da quello che tu hai scritto... per sicurezza cerco di spiegare ancora meglio... ^^

In realtà in me la filosofia sostituisce già la fede... quello che voglio dire è che arrivare alla conclusione che gli uomini sono essenzialmente egoisti, o che la vita non ha alcun fine specifico (fare del bene, essere la perfetta persona in società, etc etc), o, ancora, che l'importanza che giorno dopo giorno diamo alle azioni quotidiane è minore in confronto alla vera nella vita, porta tristezza... cioè la verità (la mia, naturalmente... in quanto, essendo scettica, credo che la verità assoluta non è conoscibile) in sè mi porta tristezza, ma è il fatto di essere arrivata a questa verità a portarmi felicità, e spingermi a indagare ancora...
 
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-tix89-
view post Posted on 31/3/2007, 13:30




ah, cmq ho 17 anni ^^
 
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ES_ErMejo89
view post Posted on 9/4/2007, 20:43




CITAZIONE (-tix89- @ 29/3/2007, 13:23)
Se sono felice per qualcosa, lo sono per il fatto di essere triste.

Vediamo che interpretazione date di questa frase XD

La grandezza dell'uomo è grande in ciò che egli si conosce miserabile. Questa nostra dignità deriva dal fatto di esserne coscienti. Pascal diceva:"L'uomo non è che una canna, la più debole della natura; ma è una canna che pensa. [...] Tutta la nostra dignità consiste dunque nel pensiero". Siamo grandi proprio perché siamo coscienti delle nostre debolezze: sai dei tuoi dolori e ti sforzi di trovare le tue risposte...condivido anch'io tutto questo; la mia situazione non è tanto diversa...anch'io ho 17 anni e ho ritrovato nella filosofia il mio essere....non possiamo trascurare i problemi con le distrazioni: La nostra vita è risolvere problemi...la vita in sé è un problema; tanti si domandano "Perchè esistiamo??"; qui ciascuno ha le proprie risposte, perciò elogio la tua idea delle verità personali. Ho riflettuto molto sulla mia condizione e ho ritrovato tutto me stesso in Pascal. La nostra condizione è quella di essere mediano, tra la felicità e l'infelicità...sembrerà strano, ma è così! Pensaci: se sei felice c'è un motivo che ti rattrista; se sei infelice, c'è qualcosa che ti rallegra....qual è la nostra naturale condizione??? Diceva giustamente Pascal: <<se si vanta lo abbasso, se si abbassa lo esalto, e lo contraddico sempre, finché egli comprenda che è un mostro incomprensibile>>. Siccome le cose che ci rendono felici sono effimere, esce naturale credere in qualcosa di immateriale. Io credo in Dio, ma non perché così mi è stato insegnato. Per me è necessario crederci....è qualcosa di più forte e naturale. Dopotutto, pensaci: che senso avrebbe questa vita? Anche se pensiamo (e ciò ci dà dignità) saremmo lo stesso animali: si nasce, si cresce, ci si riproduce, si muore. Riusciresti nella tua mente razionale a concepire questo genere di vita?? Un tipo di vita privo di senso?? Conosco tantissima gente che sta tutto il tempo per strada, non va a scuola, non fà mai nulla...vive alla giornata. Non condanno le loro scelte, ma penso alla loro condizione: i giorni passano, uno dopo l'altro, finché si giunge ad essere sul punto di morte...cosa pensi?? Muori forse felice di aver "vissuto" la tua vita?? Riusciresti a sopportare il pensiero di non pensare più, cioè di non esistere??? Prima di nascere non pensavamo...siamo usciti da un oblio e ci ritorniamo per non uscirne più? Vedi, ciò che ci dà dignità ci condanna. Non ci sono risposte certe; sono tutte risposte soggettive; molti non ci pensano e si distraggono. Alla luce di tutto questo affermo che credere in Dio è una necessità; Non è una risposta certa, ma è accettabile...non c'è una prova che Dio esista, come non c'è alcuna prova che Egli non esista; sono "antinomie" (ne parla Kant), tesi ed antitesi valide entrambi ma completamente opposte. Lo stesso Gesù diceva: "Beati coloro che pur non vedendo crederanno". Conosci senz'altro la celebre "Scommessa su Dio": se vivi credendo in Dio, alla tua morte o guadagni l'infinito oppure perdi i beni terreni (che avresti ugualmente perso) e muori senza la preoccupazione di non esistere più e di diventare polvere...cosa hai da perderci? Forse le regole della religione cristiana sono un pò oppressive? Non occorre essere teologi, occorre fare poche piccole cose. Lo stesso Gesù diceva: "Chi ha la fede grande come un granello di senapa può spostare le montagne". Naturalmente in senso metaforico, ma ciò rende bene l'idea...diceva anche Pascal:"Seguite il sistema con cui essi [i Santi] hanno cominciato: facendo tutto come se credessero, usando l'acqua benedetta, facendo celebrare messe, ecc.". Ti ho esposto il mio modo di pensare; rispetto le tue decisioni anche se non concordi alle mie...dopotutto, da questi confronti si cresce. Spero di essere stato di aiuto.

Scusate la mia logorroicità.....sono anche nuovo da queste parti. Piacere!

Edited by ES_ErMejo89 - 10/4/2007, 10:03
 
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fedemore89
view post Posted on 10/4/2007, 18:59




premetto che io in dio non ho mai creduto ma inizialmente semplicemente perchè non mi ponevo il problema, soltanto quando ho iniziato a studiare filosofia sono maturato e ho cercato una risposta alle mie domande e ho finito col negare l'esistenza del dio cristiano perchè in lui non vedo niente di divino, anzi, questo ipoteticoessere è mosso da sentimenti che più umani non si può, per questo sono arrivato a pensare che dio non può essere altro che un'invenzione umana, un'invenzione per dare un senso alla nostra vita anche se in realtà non vedo che genere di senso l'esistenza di dio darebbe alla nostra vita, infatti ci darebbe un fine più che un senso, ci darebbe il fine di agire per la prospettiva di una futura vita felice dopo la morte. Insomma, credete soltanto per paura e per utilità personale; si, proprio personale e in questa esclusiva ricerca della propria felicità non ci vedo niente di cristiano, d'altra parte "l'unico vero cristiano è stato gesù cristo". Non posso neanche credere in un dio non cristiano, in un dio in quanto essere supremo per il semplice fatto che sarebbe soltanto un volersi convincere della possibilità di una vita dopo la vita eludendo però gli obblighi ai quali le religioni rivelate ci mettono di fronte; un voler prendere solo i vantaggi e ripudiare i doveri...
Per quanto riguarda il senso della vita è inutile nascondersi, la vita non ha un senso intrinseco dentro di se, bensì siamo noi con le nostre azioni a darle un senso, e quando ci renderemo conto di ciò allora daremo vita al superuomo di nietzsche...
 
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ES_ErMejo89
view post Posted on 10/4/2007, 21:54




Puoi benissimo vivere senza Dio…la domanda è il come. Ammettiamo che sia l’uomo a dare il senso alla vita; per il superuomo non esiste Dio…è chiaro allora che egli troverà le sue ragioni di vita nel materiale e nel temporale….e sappiamo benissimo che queste sono effimere. Il senso della vita quale può essere allora?
Si può vivere la vita soltanto per mangiare, bere, procreare, divertirsi? Si può vivere la vita soltanto perché esistiamo? Perché non suicidarsi?? Prima o poi si arriva alla morte….tanto vale arrivarci subito….e poi, cosa avrebbe l’uomo più degli animali? Pure loro hanno il loro “senso della vita”: cacciano le prede per vivere, procreano e muoiono: la continua lotta per la sopravvivenza della specie….ma ne vale la pena? «A parte poche eccezioni, al mondo tutti, uomini e animali, lavorano con tutte le forze, con ogni sforzo, dal mattino alla sera solo per continuare ad esistere: e non vale assolutamente la pena di continuare ad esistere; inoltre dopo un certo tempo tutti finiscono. È un affare che non copre le spese»(Arthur Schopenhauer, aforisma)
Qualunque senso tu gli dai, materiale o immateriale(ideali, pensieri ), esso finirà e alla resa dei conti avrai sempre perso. Si deve trovare allora una ragione eterna.

Ciò comporta un fine più che un senso, concordo….davvero! Non hai torto! Ma pensa un po’: Qualunque cosa tu faccia lo fai per un fine. Uno studia per essere promosso…uno lavora per guadagnare, comprare da vivere e continuare ad esistere….anche nelle cose più piccole: uno gioca alla play station per passare il tempo oppure per divertirsi… Se tu agisci senza un fine, la tua attività non ha senso…il fine determina il senso! Diventa allora abbastanza chiaro che credere in Dio è un fine; ma proprio in virtù di questo fine abbiamo il senso della vita.

Sulla umanità e divinità di Gesù c'è tanto da dire...ma è argomento di fede, e se poi tu non credi, figurati se mi daresti retta....per questo mi sono limitato a parlare del senso della vita.
 
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fedemore89
view post Posted on 11/4/2007, 17:10




le gioie terenne sono effimere in quanto la vita stessa è effimera......poi si è liberi di credere in una vita dopo la morte in una eternizzazione delle felicità; anchio ci spererei ma non ne sono convinto, e comunque anche credessi in dio non lo farei mai nel dio cristiano, se un dio esiste avrà sentimenti non umani e credo che non punirebbe le sue amate creature
 
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-tix89-
view post Posted on 11/4/2007, 18:39




CITAZIONE (fedemore89 @ 10/4/2007, 19:59)
premetto che io in dio non ho mai creduto ma inizialmente semplicemente perchè non mi ponevo il problema, soltanto quando ho iniziato a studiare filosofia sono maturato e ho cercato una risposta alle mie domande e ho finito col negare l'esistenza del dio cristiano perchè in lui non vedo niente di divino, anzi, questo ipoteticoessere è mosso da sentimenti che più umani non si può, per questo sono arrivato a pensare che dio non può essere altro che un'invenzione umana, un'invenzione per dare un senso alla nostra vita anche se in realtà non vedo che genere di senso l'esistenza di dio darebbe alla nostra vita, infatti ci darebbe un fine più che un senso, ci darebbe il fine di agire per la prospettiva di una futura vita felice dopo la morte. Insomma, credete soltanto per paura e per utilità personale; si, proprio personale e in questa esclusiva ricerca della propria felicità non ci vedo niente di cristiano, d'altra parte "l'unico vero cristiano è stato gesù cristo". Non posso neanche credere in un dio non cristiano, in un dio in quanto essere supremo per il semplice fatto che sarebbe soltanto un volersi convincere della possibilità di una vita dopo la vita eludendo però gli obblighi ai quali le religioni rivelate ci mettono di fronte; un voler prendere solo i vantaggi e ripudiare i doveri...
Per quanto riguarda il senso della vita è inutile nascondersi, la vita non ha un senso intrinseco dentro di se, bensì siamo noi con le nostre azioni a darle un senso, e quando ci renderemo conto di ciò allora daremo vita al superuomo di nietzsche...

com'è possibile che due persone sconosciute abbiamo una così identica concezione della religione e del senso della vita?
sono assolutamente d'accordo! ;)
 
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ES_ErMejo89
view post Posted on 11/4/2007, 18:47




Prima di rispondere, faccio una premessa: so che non credi in Dio e rispetto la tua decisione; non metterò in mezzo alcun argomento di fede, ma solo razionalità.

Hai sollevato un problema molto discusso nel corso del tempo. Se il mondo soffre, perché Dio sta fermo?? Perché mai dovrebbe far soffrire le sue amate creature??

Tanti fanno queste domande, specie quando c'è di mezzo la guerra... però la guerra chi la fa? La fa Dio?? E' lui che comanda ai governanti di fare guerra??
No. Se c'è il male in questo mondo, è esclusivamente dovuto all'agire dell'uomo.

Ma allora tu potresti rispondere: "Perché mai Dio permetterebbe ciò, sapendo che è dannoso??". Qui occorre dilungarsi un pò di più:
ESEMPIO 1
un padre impedisce al proprio figlio, ancora piccolo, di toccare un ago, perché sà che si farebbe male. Se però il figlio non prova questa esperienza sulla propria pelle, egli non lo saprà mai con certezza; non tocca l'ago perché "così è stato detto"; una sorta di "dogmatismo", se vogliamo chiamarlo così............se il figlio toccherà l'ago, si farà male, e in futuro saprà che ciò provoca questo effetto.

Morale: sappiamo a priori (prima dell'esperienza)che fare una determinata cosa è sbagliato, però abbiamo questo istinto a provare...

ESEMPIO 2
Se però Dio ci impedisse di fare l'esperienza, ci impedisse di commettere ogni gesto negativo, non saremmo persone libere; se commettiamo cose che vanno contro Dio, è perché SIAMO PERSONE LIBERE; siamo liberi di fare, pensare, vivere.
Se il nostro agire è sempre corretto, non c'è libertà. Dunque l'atteggiamento scorretto è ciò che afferma la libertà dell'uomo. Il male è espressione della eccessiva libertà che l'uomo possiede. L'uomo sa qual è la cosa giusta da fare, ma tende a volte ad agire diversamente...

ESEMPIO 3
Ti sarà senz'altro capitato di sentirti triste, addolorato, abbattuto da una delusione. Tanti, in queste condizioni, dicono: perché questo?? cosa ho fatto di male?? Il male è una realtà di questo mondo...ma non bisogna subirlo passivamente; bisogna risollevarsi, bisogna "risorgere"; pensa ad una pianta: quando tu la poti, gli tagli i rami...se la pianta potesse parlare, direbbe le stesse cose: "Perché questo?? Cosa ho fatto di male per meritarmi questo??" ...essere tagliato non è una sensazione gradevole...tuttavia...passa il tempo e....proprio quella pianta è ricresciuta! Più rigogliosa di prima! affrontiamo questa vita e i suoi problemi con ottimismo, interpretando ogni male come possibilità di miglioramento...e ciò che provoca in noi miseria diventa fonte di vita.......ho già scritto prima: "La grandezza dell'uomo è grande in ciò che egli si conosce miserabile", facendo proprio riferimento a questo concetto.


In conclusione:
- il male è dovuto soltanto all'azione dell'uomo che, conoscendo la strada giusta, percorre la via ingiusta per il proprio tornaconto personale;
- Dio, sapendo che queste cose sono sbagliate, "non interviene" dovendo rispettare la libertà che possediamo;
- Dio "interviene" per mezzo delle tribolazioni, affinché cresciamo più forti e rigogliosi.
 
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-tix89-
view post Posted on 11/4/2007, 19:13




ma non ti sei mai chiesto perchè Dio ha voluto creare l'uomo? Lui è onnipotente, ha tutto, può tutto... avendo tutto, ed essendo tutto, non dovrebbe neanche poter desiderare qualcosa (come creare l'uomo) perchè il suo desiderio è già appagato, per il suo essere-tutto e essere-perfetto...

CITAZIONE (ES_ErMejo89 @ 10/4/2007, 22:54)
Si può vivere la vita soltanto per mangiare, bere, procreare, divertirsi? Si può vivere la vita soltanto perché esistiamo? Perché non suicidarsi?? Prima o poi si arriva alla morte….tanto vale arrivarci subito….e poi, cosa avrebbe l’uomo più degli animali? Pure loro hanno il loro “senso della vita”: cacciano le prede per vivere, procreano e muoiono: la continua lotta per la sopravvivenza della specie….ma ne vale la pena?

Io non voglio morire, ma non vorrei mai essere nata... è questa la frase che mi riecheggia nella mente confusa in un momento di rabbia, in un momento dimmerda... ho ormai superato il trauma della mia verità che "la vita non ha alcun senso se non quello della vita stessa" e vivo per vivere... mi va bene così, perchè secondo me è così...
Ho pensato spesso che sarò una futura suicida, ma dato che, come dice Pascal, è nella nostra indole pensare o al passato o al futuro, e mai al presente (nella mia firma c'è una sua bellissima citazione al riguardo), mi viene spontaneo pensare a un futuro migliore (nonostante il mio profondo pessimismo) e andare avanti...

E poi, per te l'uomo cos'è?
Beh, prendendo spunto da Hobbes, secondo me anche gli animali posseggono un certo grado di ragione, in quanto sanno conservare la loro vita imparando dall'esperienza passata e prevedendo il futuro, seppur in maniera limitata... ci sono ovviamente animali con questo grado di ragione più sviluppato rispetto a quello degli altri (esempio stupido e infantile, ma chiaro... le formiche in confronto alla cicala XD) l'uomo è semplicemente l'animale col senso della ragione più sviluppato di tutti...

Per quanto riguarda l'esistenza di qualcosa dopo la morte... beh, sono arrivata ad una mia conclusione con un ragionamento molto semplice... essendo materialista, non credo in un'anima (che identifico col pensiero) distaccata dal corpo, bensì come qualcosa di materiale, presente nella nostra ancora incompresa scatola cranica... il mio pensiero è quindi qualcosa di materiale, è composto da cellule, precisamente neuroni, per quel che si è scoperto fino ad adesso... una volta che muoio cosa succede alle mie care cellule? eccole là, scomposte in tante simpatiche molecole, a loro volta formate da tanti simpatici inanimati atomi... dove va la mia anima, dove va il mio pensiero? beh, detto in maniera molto amichevole, va a farsi fottere... in altro modo, non c'è più

CITAZIONE (ES_ErMejo89 @ 11/4/2007, 19:47)
il male è dovuto soltanto all'azione dell'uomo che, conoscendo la strada giusta, percorre la via ingiusta per il proprio tornaconto personale

ma l'uomo è creato da dio... dio crea il bene... come può il bene che è l'uomo creare il male?
sinceramente questa concezione religiosa del male non l'avevo mai sentita... ho seguito un corso su bene e male, visti da un punto di vista cristiano, e ti avrei consigliato di dire che, come dice sant'Agostino, il male è l'assenza del bene... ha molto più senso ;)
 
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ES_ErMejo89
view post Posted on 11/4/2007, 19:14




Fai troppe domande; non mi dai tempo di risp a ciascuna....e visto il tipo di domande avrei bisogno di parecchio tempo...
 
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-tix89-
view post Posted on 11/4/2007, 19:16




CITAZIONE
Dio, sapendo che queste cose sono sbagliate, "non interviene" dovendo rispettare la libertà che possediamo

ma Dio sa tutto... quando ci ha creati non sapeva che saremmo arrivati a questa situazione? o si diverte a vederci disperati? ma a questo punto non sarebbe più buono...

CITAZIONE
Fai troppe domande; non mi dai tempo di risp a ciascuna....e visto il tipo di domande avrei bisogno di parecchio tempo...

non ti preoccupare, non faccio tutte le domande insieme perchè voglio le risposte insieme... solo perchè la mia danneggiata memoria mi farebbe dimenticare le domande XD
 
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96 replies since 29/3/2007, 12:23   1559 views
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