Kant o Hegel?

Prego Prego! Questa potrebbe essere interessane come sfida!

Difficile scelta.
Di Hegel mi piace il concetto dell'identificazione della realtà con la ragione (tutto ciò che è reale è razionale, tutto ciò che è razionale è reale).

Però di Kant mi trascina la sua poetica epigrafe (Il cielo stellato sopra di me e la regola morale dentro di me).
Quindi scelgo lui.

Ecco qua il cielo, la regola morale è dentro l'anima.

votato per Hegel.
il motivo? presto detto! il segreto di Hegel è Kant....
dopo tutto hanno detto la stessa cosa...

Io di Hegel odio proprio l'identificazione tra reale e razionale, è la cosa più "irrazionale" che abbia mai sentito!!!! La realtà è al di fuori dell'uomo, è altro da lui e non può rispettare le sue leggi né tanto meno essere "fagocitato".
L'uomo vive nel mondo e sperimenta la realtà interpretandola giustamente in funzione di particolari facoltà mentali che non è detto possano essere valide anche al di fuori dell'uomo. Ecco Kant mi piace anche per la sua Umiltà

Ho votato per Kant perchè..

Era un grande giocatore di biliardo
Era un ottimo intenditore di cucina
Era molto più simpatico ed affabile

Ma soprattutto era dotato di una sensibilità maggiore di quella di cui era dotato Hegel, in quanto di fronte ad un paesaggio egli non sentiva nulla...
Non so se poi posso condividere il parere di ego che Hegel e Kant mantengano una identità di vedute.. Qualche neo-kantiano potrebbe avere qualcosa da ridire. Non +è mio caro ego che tu stai troppo piegando Kant verso Hegel?

non è che per caso sto troppo piegando Hegel verso Kant?

Questa storiella la conosco, ma non la capisco, come mai Hegel fece ciò? Perché sarebbe stato coerente con la sua filosofia?

no per essere coerente.
il punto è un altro!
per Hegel (non ci vuole molto a dimostrarlo) la natura è sempre identica: la guardi, ti piace e dopo dici: "è così" (potenza del caso ci pensavo proprio oggi a questa considerazione hegeliana!).
ed infatti Hegel si commuove più facilmente dinnanzi al cervello di un qualsiasi criminale che per il cielo d'Irlanda.
perchè? perchè il cervello ha almeno il fascino (fisico) di secernere il Pensiero.
d'altra parte, chi ha il coraggio di negare che il Novum, IL rinnovamento sia nell'uomo e nn nella natura?
ne vogliamo parlare?



ps: non venite a dirmi: ma guarda, le scoperte scientifica già da 150 anni hanno dimostrato che prima è successo questo e poi quello, perchè il buon Hegel potrebbe commuoversi e dire: ok, avete ragione! quante cose belle scopre e crea il PENSIERO!

psII: essere idealisti è una figata

grr, non vedo l'ora di studiare anche hegel... per adesso sono ancora a metà Kant...

Ma assolutamente si!! Supponiamo che io dica: ma il rinnovamento è la natura che si risveglia dall'inverno etc etc

ma guarda, il fatto che la natura si risvegli dall'inverno che significa?
è un fatto nuovo?
per nulla! non è un evento (ex)stra-ordinario, bensi qualcosa di ovvio.
dopo l'inverno che viene? la primavera e poi? l'estate ecc...
questo movimento Hegel lo dice: è così.
che un giorno Alessandro decida di trascinare il suo popolo ed unificare le popolazioni in un unico regno, questo però non lo possiamo dire "è così".
diremo solo che alessandro ha fatto questo e quello e solo perchè era "alessandro".
cioè, la storia si pone come ciò che si fa e si racconta di ciò che è fatto.
ma allora la storia, in quanto azione e racconto di azione, è un processo attraverso cui si ha novità rispetto al non-processuale e meccanico (o come dice Hegel "impotenza") che è proprio della natura...

Ma ciò affermerebbe che il rinnovamento avvenga nell'uomo e non in natura? Poiché in natura ciò è meccanico?

ovvio...
mettici pure che le scoperte scientifiche di questo o quel fenomeno
sono pur sempre scoperte della scienza ovvero cose per il Pensiero ed il gioco è fatto!

vogliamo ancora criticare hegel senza conoscerlo?

Eh no, no. Mi rifiuto di scegliere per l'uno o l'altro. E' come dire: che tipo di oro preferisci? Due geniacci.
Kant è un pò lo spazzino della filosofia che lo ha preceduto, come avesse detto "non si capisce più una mazza, mettiamoci d'accordo. Cosa è alla mia portata conoscere? Chi conosce?E ciò che è conosciuto, come lo si conosce e fino a che punto?". Un eccelso spazzino. Ma non solo. La sua mossa chiave sta nello spostare la prospettiva in maniera certo fino a lui inaspettata: e via la rivoluzione copernicana, e con essa il punto di vista trascendentale, che sorpassa la dicotomia filosofia analitica-filosofia empirista in una direzione alternativa , più comprensiva della realtà. Al di là di come la si pensi, Kant rappresenta uno snodo essenziale, ha messo ordine, dopo di lui nulla poteva essere come prima. Francamente non sto abbastanza addentro alla materia per potere smascherare un Kant sotto le fattezze hegeliane. Certo che se buona parte dei suoi assunti partono da una critica a Kant (forse che l'eticità non deriva, tra l'altro, da un'avversione netta dell'"atomismo" , dell'eccessivo formalismo kantiani?) a lui sarà pur debitore.
D'altro canto penso che Hegel abbia avuto un bel colpo di genio nel pensare la realtà in base ad uno schema triadico riscontrabile anche nei processi vitali dei molluschi o nell'iter di formazione del pelo e così via. Nessuno meglio di lui parla di triadi e di interi come di verità conciliabilissime. Ecco, la sua prospettiva sempre volta all'intero credo sia la sua cifra essenziale. In un certo senso, di fronte a due che dicono "é vero A", "no! è vero B", lui, raffinatamente, risolve il problema dicendo : "sono veri tutti e due".
Prendetelo come uno brainstorming suscitato dalle parole "Kant, Hegel"

La mia preferenza a Kant, per il quale ho votato, è rappresentata dal fatto che lui era un "pensatore".

Ammiro la prima parte della critica della "ragion pura" in cui si analizzano le intuizioni pure di tempo e spazio e la critica del giudizio nella parte del bello e del sublime.
Sublime è proprio quel sentimento dell'infinito che l'uomo prova davanti all'infinità : lui rinchiuso nella finitezza resta estasiato di fronte all'illimitato e all'assolutamente potente.

ciao,