| In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: "Sia la luce!". [Vayomer Elohim yehi-or vayehi-or] E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno. (Genesi 1-5)
Inizio del tutto. 0 Kelvin, totale assenza di energia, entropia, forze. Tutto è in perfetto Equilibrio: Gravità, Elettromagnetismo e Forza Nucleare Debole/Forte (Cielo=elettromagnetismo; Gravità=Terra; Spirito di Dio=Forza Nucleare). Un giorno, in un momento non precisato della storia dell’Universo, ci fu la scintilla che causò il cambiamento di stato, un momento dato dal Bosone di Higgs in cui la materia si è addensata e la gravità ha potuto agire. Spazie e tempo sono così iniziati ufficialmente, in un ballo scatenato di particelle basilari. Dopo chissà quanto il Sole iniziò a brillare come noi lo conosciamo (sempre il "Lux fiat". E la luce fu!). Iniziò allora l'alternarsi del giorno e della notte, grazie ai movimenti di rotazione e rivoluzione terrestri. Non che prima non c’erano, ma la fievole luce mandata dal proto-sole non bastò per una divisione netta tra giorno e notte.
Dio disse: "Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque". Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno. (Genesi 6-8)
Fino ad ora non si stava formando solo il nostro pianeta con il nostro Sole, ma anche il resto dell’Universo era in formazione e lo si vedeva dalle stelle che apparivano nel firmamento. Questo firmamento apparve tra le acque e le acque. È molto probabile che all’origine del pianeta ci sono stati violenti e prolungati temporali il che avrebbe fatto sembrare all'autore sacro il fatto che c’era un'unica colonna d'acqua e che poi il firmamento divenne una linea di confine, tra ciò che era sotto (i mari) e ciò che era sopra (nuvole contenenti acqua, polveri di vulcani in eruzione e quanto altro era in sospensione nella giovane atmosfera in formazione).
Dio disse: "Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto". E così avvenne. Dio chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa buona. (Genesi 9-10)
Dopo la solidificazione della crosta terrestre e la formazione dei mari a causa delle violente e prolungate piogge, ecco affiorare la terraferma, un unico grande luogo (Pangea), circondato da un mare che si è raccolto in un solo luogo. Oggi sappiamo che non è il mare che si è spostato, ma la deriva dei continenti che ha permesso alla terraferma di "addensarsi" in un solo luogo ma, forse, per l’autore sacro che ha dovuto raccontare queste cose, durante la visione della formazione probabilmente ha notato uno spostamento delle acque e non della crosta terrestre (E comunque, d'altra parte, il moto apparente dipende sempre dal sistema di riferimento).
E Dio disse: "La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie". E così avvenne: la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno. (Genesi 11-13)
Sboccia la vita sulla Terra. Le piante e tutto il regno vegetale sono le prime forme di vita che si affacciano sulla Terra. Sono loro che devono causare la trasformazione della numerosa anidride carbonica in ossigeno per la formazione di un'atmosfera vivibile.
Dio disse: "Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra". E così avvenne: Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno. (Genesi 14-19)
Ci sono molte teorie su come e quando la Luna ha iniziato a far parte integrante della vita e della storia della Terra. Non si è ancora riusciti a datarne il periodo nel quale ha iniziato il suo moto di rivoluzione intorno al pianeta. Secondo la storia raccontata dal biblista che ha scritto la Genesi, il nostro satellite è apparso dopo la formazione di vita vegetale.
Dio disse: "Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo". Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: "Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra". E fu sera e fu mattina: quinto giorno. (Genesi 20-23)
L’atmosfera creata e sostenuta dall'attività delle piante, insieme ovviamente ad eruzioni dal sottosuolo e quanto altro, è ormai un meccanismo autonomo. Ora anche la vita animale può fare il suo ingresso nella storia. In successione: prima i pesci e gli animali acquatici e poi i volatili.
Dio disse: "La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie". E così avvenne: Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. (Genesi 24-25)
Dopo le piante, i pesci e gli uccelli è la volta degli animali terrestri, bestiame, rettili e bestie selvatiche (distinzione molto grossolana per indicare la creazione degli animali che l’uomo aveva nei suoi recinti: il bestiame e la creazione degli animali che erano fuori dai recinti e spesso predatori: rettili e bestie selvatiche).
E Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra". Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra". Poi Dio disse: "Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde". E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno. (Genesi 26-31)
In ultima battuta poi la storia ci racconta della creazione dell’uomo e della sua comparsa sulla Terra e qui l’autore sacro mette l’accento sulla possibilità che l’uomo ha di soggiogare a se tutta la vita presente sulla Terra per volere divino, che poi si tramuta in realtà quando l’uomo scopre le sue doti e le sue abilità nel corso della storia. L’uomo è il prescelto, l’essere migliore, fatto a immagine e somiglianza di Dio, ma allo stesso tempo deve mangiare dei frutti della terra come gli altri animali e non può cibarsi degli altri animali. Probabilmente i primi ominidi erano vegetariani, come lo erano i primi animali presenti sulla terraferma. Rileggendo quindi la Genesi, con accanto un libro che racconta dell’evoluzione della Terra, si nota quindi che già l’autore sacro aveva le nozioni necessarie per raccontare e divulgare la storia della creazione che è poi la storia dell’evoluzione.
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