bisogni

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Marco9301
view post Posted on 24/8/2010, 19:26




Metafisica, dal greco metà - physikà, "oltre le cose sensibili (fisiche)". La metafisica è la disciplina che intende studiare le cause e il "perché" di ogni cosa, andando oltre la semplice considerazione dei dati empirici ed epistemologici, per indagare i principi primi che generano e determinano le cose esistenti.
La metafisica, secondo Aristotele, è la scienza prima, poiché essa si rivolge allo studio non di un determinato ente, ma allo studio di ogni ente in quanto ente, ovvero lo studio delle qualità generali e comuni ad ogni ente (cosa esistente).
La valutazione metafisica dell'ente "Uomo" rivela che il suo interno è percorso da "astrazioni", concetti che avranno, forse, in futuro applicazioni sul piano fisico, ma che al momento rimangono,appunto, concetti senza una parvenza di sostanza reale (..se non quella dei sogni...).
Dette astrazioni, però hanno una valenza incredibile in campo comportamentale. Esse sono individuali, potenti, inconscie, e quindi difficilmente identificabili e soprattutto, nei casi pericolosi, pressochè impossibili da combattere, in quanto intimamante legati alla stessa essenza di quel dato "ente uomo".
Io chiamo questo aspetto umano "Bisogno".
La differenza tra bisogno e necessità.
Per necessità si intendono tutti quei processi da concludersi affinchè l'essere soddisfi le impellenze legate al proseguimento della propria esistenza.
E' un processo fisico, la cui mancata soddisfazione causa la morte del soggetto.
Il bisogno è invece un aspetto legato alla metafisica,( che come ricordo, è quel principio che valuta l'azione di enti "oltre la fisica" , come appena detto) ed il mancato soddisfacimento di questo aspetto comporta non tanto l'estinzione dell'essere quanto più un cedimento psicologico,inadeguatezza, insoddisfazione fino ad arrivare alla frustrazione.
Sono aspetti diversi e solo il secondo è tipicamente umano, nel senso più complesso e quindi tratterò in questa sede solo l'impatto di questa mia idea nel confronto degli uomini e delle donne.
Il modo in cui si interagisce col mondo esterno sotto l'effetto della necesità è un aspetto legato alla sopravvivenza temporanea, la necessità ha termine quando essa viene soddisfatta ma essa si ripresenterà dopo un breve lasso di tempo, peraltro quantificabile ed oggettivo.
Il bisogno è tipico, cercando di mantenere un contesto più prosaico, ad aspetti più legati al singolo ed a valori per il quale essi hanno importanza.
Già qui si presenta un dato interessante...le necessità sono universali, i bisogni sono molto più personali e soggettivi, essi sono introspettivi ed inscindibili, in teoria ognuno di noi può crearsi una scala di bisogni completamente diversa da quella di chiunque altro....
La necessità gode di atarassia e di aponia, è inerte, non è nè bene nè male, è semplicemente istinto di autoconservazione.
Il bisogno invece gode di uno status particolare, esso è bene e male, tant'è che già la Chiesa aveva racchiuso molti dei suoi peggiori aspetti nei sette peccati capitali ( Accidia, Superbia, Avarizia, Gola, Invidia, Ira e Lussuria) ed i suoi migliori nelle sette virtù (Fede, Speranza, Carità, Giustizia, Fortezza, Temperanza,e l'Auriga virtutum cioè la Prudenza,la capacità di discernere il vero bene)
In un'altro scritto considerai, proprio studiando la piramide dei bisogni di Maslow quanto segue, tenendo persente che la suddivisione tra bisogno e necessità sopra esposta è seguente questo scritto, anzi ne ha sfruttato i prodromi.
"...(...)...Per una maggiore chiarezza nel discorso “bisogni” che si è notato molto personale, vi espongo quello che e la mia convinzione , lasciando Maslow e la sua “teoria dei bisogni” a casa!
Bisogni: Definizione. Stato di ricerca del “qualcosa” in grado di compensare una nostre carenze sia fisica, stato primario(Necessità),sia psicologica, sia sociale che spirituale.
Carattere dei bisogni:
Bisogni primari o funzionali, associabili al cervello rettile, altrimenti detto cervelletto. La funzione principale di questo cervello e quella di assicurare il soddisfacimento dei bisogni di base (fame, sete, sonno., istinto di procreazione, e di sopravvivenza ecc....), la salvaguardia dell'individuo e della specie, nonché di gestire il pericolo (fuga o aggressività) ... .Si tratta di necessità, più che di semplici bisogni, in grado di focalizzare l’attenzione totale verso il proprio soddisfacimento.(...)
Considerazione personale: i generi di sopravvivenza , perché rimangano tali non possono essere oggetto di forme di controllo da parte di persone, organismi oppure Stati , in quanto negherebbero l’idea stessa di soddisfacimento del bisogno primario.
Niente etica, solo istinto.
Bisogni secondari, oggettivi o interpersonali ,dati dal cervello limbico. Tutti i meccanismi di motivazione, punizione e ricompensa.
Tutto ciò che ha attinenza con il piacere e il dispiacere .i nostri sentimenti: gioia, paura, collera, tristezza. le convinzioni, le usanze, i nostri valori, le emozioni, l'affettività la territorialità. (...)
L’etica dell’istinto
Bisogni terziari , cerebrali o soggettivi dati dalla corteccia. Quando questa zona è attivata, preferiamo guardare tutto nei dettagli e riflettere utilizzando un ragionamento logico, iniziative razionali, arte…
Avere intuizione essere proiettati nell’avvenire, creare , immaginare.
Questo nell’accezione positiva, poiché da qui in avanti si instaura un processo di scelta consapevole in grado di creare due distinte realtà.
La dicotomia dell’etica.
In quella negativa, prevaricazione, egoismo, illogicità, invidia, superbia, ecc…(...)
La somma delle tre capacità crea il bisogno di trascendenza, spiritualità e religiosità, in questo si concretizza perfettamente l’idea solistica “dell’Uno più dell’Uno”. qui la distanza tra il bene ed il male è abissale e delineata, così da creare sulla stessa terra quasi nello stesso momento Hitler e Madre Teresa.
Un esempio.
Bisogno fisico.
Primario: mangiare.
Secondario: mangiare un panino al prosciutto
cerebrale : mangiare caviale o ecc…
Unus negativo, affamare gli altri
Unus positivo, sfamare gli altri......"
Da ciò si capisce che il bisogno altro non è che l'esasperazione di una necessità, ad esempio, nessuno può negare che nutrirsi sia una necessità universale, ma ecco che la sua esasperazione egoistica diventa il peccato di gola, quella altruistica la virtù di carità nel dividere il proprio pasto con i più bisognosi.
L'"essere" è bisogno.
Non "necessità",legata alla sfera fisica ma al bisogno come ente che entra prepotente in ogni cosa, vivente o meno.
Anche l'essere più potente, quello supremo, la divinità, è affetto dal bisogno, quello prepotente di fedeli, non esiste nessun dio senza adepti, ha lo stesso bisogno di loro che loro hanno di lui, la pena per la loro mancanza è l'oblio...
Il bisogno è quello di una fede, spirituale o meno, non quella di una religione o di una ideologia, questo spiega perchè le masse che distruggono un credo in qualcosa subito lo sostituiscono con un'altro, anche se diametralmente opposto al primo, è per lor un bisogno insopprimibile.
L'uomo può entrare in politica per due bisogni, il primo, molto nobile, è quello di aiutare le persone contribuendo a ciò facendo seriamente il proprio mestiere, il secondo è quello, molto meno nobile, di utilizzare la politica come strumento per accreditarsi un alto potere per un tornaconto personale.
Due bisogni diversi, ma pur sempre due bisogni.
La necessità per un breve periodo di tempo la si può domare, il bisogno è molto più invasivo, vive nel tuo cervello e ragiona al tuo posto, ti fa credere che sia tu a prendere le decisioni, mentre questo sono già prese dall'inconscio, e molto difficilmente gli si può sfuggire.
I bisogni sono diversi da persona a persona, come dimostrato, ma anche da etnia ad etnia e da razza e razza.
Le implicazioni di questa teoria sono infinite, come considerare un drogato un essere umano in preda ad un bisogno e non ad una necessità, con tutto ciò che ne consegue, ma non è questo il tempo ed il posto.
Economicamente Aristotele mostrava, nei suoi scritti, una preferenza per l'attività agricola che converte merce in denaro per acquistare altre merci piuttosto che per l'attività commerciale che converte denaro in merce per guadagnare altro denaro e quindi è mossa dal bisogno di ricchezza più che dalla necessità.
Questo pone un punto fermo su quanto scritto prima, e cioè l'avidità, la cupidigia, esse non sono minimamente necessità, esse non servono all'essere per sopravvivere, sono piuttosto una pulsione estremamente negativa dell'anima...ne hanno bisogno per star bene anche fisicamente...e questo dimostra che il bisogno è un'aberrazione.














 
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