Risposta ad <<Ænima>>
nell'accennare una prima risposta a questo post denso di contenuti
conviene da parte mia, iniziare a rispondere i 4 punti, che Bobbio evidenzia quali tesi di Balbo.
1. Marx opera in modo radicale la dissoluzione del razionalismo assoluto di Hegel;
è un antico topos della storiografia italiana. la storiografia italiana soprattutto dopo il ventennio fascista è stata di forte impronta marxista, quando non è stata heideggeriana o cattolica.
ora se invece di guardare al Marx che ci è stato consegnato dalla storiografia, guardiamo al Marx allievo di Feuerbach di certo possiamo accedere ad una nuova dimensione di senso.
intanto "razionalismo assoluto di hegel" è una espressione che andrebbe formulata in maniera più precisa.
non è stato hegel il primo ad aver introdotto tra stato e cittadino quel termine medio che chiamiamo società?
questa è sicuramente una intuizione da cui marx ha preso parecchio.
ma non ai Lineamenti di filosofia del diritto hegeliani bisogna rivolgere lo sguardo, ma alle struggenti pagine di quel capolavoro assoluto che è la Fenomenologia dello Spirito, per comprendere il fraintendimento di Marx.
nella sezione dell'Autocoscienza, Hegel mostra come la coscienza fissi la distinzione tra verità e certezza. questa è sicuramente una mossa corretta, ma solo sino a quando la coscienza non comprende che la distinzione è distinzione-per-la-coscienza. ed è qui che la coscienza rinnega la ragione, cade nella disperazione, si da alla produzione. e nella produzione, nel suo prodotto si identifica. marx qui avrebbe parlato di Alienazione.
una alienazione che per quanto materialista voglia essere, è pur sempre data nel piano concettuale. per questo, mostrerò in seguito che anche la filosofia di Marx è Idealismo, fugando così ogni possibile fraintendimento
2. Il razionalismo assoluto di Hegel rappresenta la conclusione di tutta la filosofia razionalistica;
la storiografia marxista non ha capito Hegel nella misura non ha comprenso il senso Storico della Dialettica Hegeliana, la dialettica dei Concetti.
infatti chi non comprende che solo l'Ideale è capace di trasformare la realtà (machiavelli parlava di realtà effettuale, capace di dare effetti cioè), si preclude di comprendere il vero senso del razionalismo.
Hegel risulta certamente un esponente autorevole della filosofia "enciclopedica", un esponente del Sistema. ma solo sino al suo tempo. hegel non ha mai voluto scendere dalla cattedra per andare in piazza a fare le profezie. quindi l'espressione "previsti da sempre" si addice più a marx che ad hegel. chi ammette come fece heidegger che con la filosofia abbiamo finito, non fa che prendere la "tradizione" da cui ha attinto i concetti sotto forma di urdoxa (doxa originaria) e li sta trasformando sotto nuova forma.
ancora siamo dentro alla Dialettica dei Concetti.
come ha fatto notare derrida, decostruendo la decostruzione heideggeriana, non è possibile uscire dalla tradizione.
concezione che approvo pienamente. ora torniamo a marx.
non importa che egli abbia inteso o frainteso hegel. importa come quale che sia l'impronta hegeliana desunta da marx, senza hegel "non si pensa" marx. quindi si se si vuole rinnegare il carattere razionale di marx lo si faccia pure... dopo tutto le profezie le faceva lui. ma il mondo non ha bisogno di profeti. ha bisogno di Ipseità, essere-un-sè. quindi io me ne andrei a basilea a far morire, dio, marx, i marxisti e tutti coloro che pretendono di dare e vendere giustizia solo perchè hanno le loro etichette. io non vado al tribunale a comprare 2 kg di giustizia, non vado al mercato per fare la raccolta punti per aver in omaggio un servizio da thè e con la libertà come corredino. le cose sono solo se sono "pensate". ecco perchè il razionalismo autentico può essere raccolto nella massima parmenidea: è lo stesso essere e pensare.
3. La filosofia razionalistica comprende in sé tutta l’evoluzione del pensiero precedente ad Hegel ;
tutto il razionalismo prentende di essere filosofia della storia.
il motivo è molto semplice: se si accetta quanto ho detto sopra sul detto parmenideo, si ben comprende come la storia sia il "concreto" della storia. ho già scritto sul concetto di concreto a josa altrove.
qui basteranno pochi cenni.
cum+ crescor. essere con il cresciuto. vi domando: che cos'è capace di tenere insieme (crescere insieme a)? non la vista, io vedo questo pc, ma non vedo allo stesso modo ad esempio la parete che fa sfondo. non vedo che marginalmente le mie mani che digitano, non però ad esempio il palmo. vedo parzialmente la tavola su cui il mio pc è posto.
sono tutte parzialità visive, parzialità visive che si danno come tali solo a partire dall'unità della tavola della mano ecc. quindi la visione di insieme è data attraverso prospettive percettive.
idem con patate per gli altri sensi.
cosa resta dell'uomo? resta il pensiero. il pensiero che nel custodire la sua origina la riattiva, la concresce, la rende concreta, ovvero torna a casa.
questi concetti vanno integrati con quelli del punto2. ma meriterebbero una trattazione più approfondita (rimando qui al mio post "che cos'è la filosofia?" e all'introduzione della mia tesi!!)
4. ergo, Marx, operando il rovesciamento del razionalismo hegeliano, opera la dissoluzione di tutto il razionalismo, cioè di tutta la filosofia moderna.
marx non rovescia un bel niente. anche perchè il caro vecchio kant aveva mostrato come la ragion pratica fosse superiore a quella teoretica.
non era stato già Goethe, maister del romanticismo, a dire: in principio era l'azione facendo leggere a faust il vangelo di giovanni?
tra profeti ci si comprende.
alla domanda:
"è vero che il razionalismo comprende in sé tutta la filosofia di Hegel?"
Rispondo:
allora aristotele e platone non erano razionalisti solo perchè da loro ad hegel ci stanno oltre due millenni e mezzo? forse che cartesio non lo era? forse che Husserl è stato uno sprovveduto che non ha capito niente della Ragione? interessante come ipotesi...
però se così fosse, noi guardiamo la ragione con gli occhi ir-razionalistici.
nota terminologica: con "ir-razionalistico" non si intendo "irrazionalistici". la tradizione irrazionalistica si fa risalire a Nietzsche. inutile perder tempo sulla aberrazioni del '900 (escluso qualcuno, tipo Husserl, Derrida ed io
).
E’ vero che Hegel conclude la filosofia del razionalismo?
è vero che hegel ha concluso la storia della filosofia "sin qui"
sin qui è citazione. chi diffida può prendere il III - b volume della sua sublime "lezioni sulla storia della filosofia", dove hegel conclude il suo corso, con la celebre e tanto fraintesa [ma và?
] espressione:
la vita eterna consiste nel produrre eternamente l'opposizione e nell'eternamente risolverla: sapere l'unità nell'opposizione e l'opposizione l'unità, ecco il sapere assoluto.
E’ vero che Marx opera il rovesciamento della filosofia Hegeliana?
se hegel riassume la tradizione razionalistica, allora
1) o Marx deve presuppore l'Idealità Spirituale di Hegel in quanto "pietra miliare" della storia della filosofia, contravvenendo al fatto che Hegel è "materialmente" un figlio del suo tempo e quindi o confuta hegel in coerenza con Hegel,
2)oppure marx cestina i principi di hegel, confutando hegel con gli occhi di marx, ma non con gli occhi di hegel davvero solo dal punto di vista esteriore.
io sono hegeliano
io chiaramente opto per il primo punto. e quindi propongo, coerentemente col principio di contraddizione, la rottura nella continuità ovvero la continuità nella rottura
Edited by EgoTrascendentale - 17/6/2006, 14:51