Bellezza e dolore

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esprit de finesse
view post Posted on 8/8/2006, 19:32




Vieni dal cielo profondo o esci dall'abisso,
o Bellezza? Il tuo sguardo, infernale e divino,
versa confusamente il beneficio e il crimine.


Così apostrofa Baudelaire la bellezza: irriducibile, veicolo essenziale per raggiungere il vero e la salvezza.
Da sempre oggetto della ricerca umana che non trova mai pieno compimento, la bellezza si mostra nel particolare, permette alle molte cose di partecipare di essa in gradi diversi suggerendo la presensa di qualcosa di ulteriore, di un principio unico e universale sostrato della nostra realtà fenomenica.
È come se solo la scissione della realtà permettesse l’intuizione di essa e, al tempo stesso, quella di ogni dimensione metafisica.
In questo senso la contraddizione, che è quindi l’essenza della Bellezza, è ciò che permette la Conoscenza e l’accesso al Vero, all’Uno.
Ma l’esperienza del sensibile non è sufficiente.
Occorre allontanarsi dal nostro mondo, sradicarsi da esso per conoscerlo..un po’ come i sogni dei potenti che, volendo conquistare la Realtà, si allontanano irrimediabilmente da essa..salvo poi costringere con la forza gli altri a realizzare il proprio sogno.
È questa la tragicità della ricerca: la necessità di quello sradicamento che apre nella nostra mente la ferita, il vuoto che rende il nostro pensiero permeabile ad accolgliere l’Essere.
La bellezza, tramite l’incanto e lo stupore che suscita, determina l’inizio della dolorosa e imperfetta ricerca di ciò che è fine a se stesso restituendo la nostra attenzione al vero.
A questo punto è necessario togliere tutti i rimedi cui l’uomo si è legato per risolvere l’angoscia del divenire; è necessario anche lasciarsi scivolare nella precarietà della condizione umana, privarsi di tutte le condizioni e pregiudizi per approdare al nulla in cui solo è possibile trovare la Verità.
Tramite un meccanismo che non comprendiamo la bellezza ci invita costantemente ad allontarci: mentre rivela i nostri limiti ci spinge a non rassegnarci mai ad essi in un incessante anelito al possesso di ciò che è assoluto.
A questo punto la mia domanda - già esposta in un vecchio post del filosofico - : cosa distingue l’esperienza della bellezza da quella del dolore, ugualmente assoluta e impenetrabile?


:huh:

 
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Drauldan
view post Posted on 8/8/2006, 19:46




Se non vado errato, Profeta dovrebbe essere d'accordo con le conclusioni di questo post.. non sono sicuro che lui sia d'accordo sul fatto che sia la Bellezza il punto di partenza... ;)

Per quanto mi riguarda, ogni post di questo tipo mi stimola in modo incredibile... mi metto a pensare... e mi passano le ore... ora questo.. prima quello di Mu sui sensi... prima ancora quello sul destino... e via dicendo.. ADORO QUESTO FORUM!! :)
 
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DonB[ud]getBozzo
view post Posted on 8/8/2006, 19:50




E' suggestiva ed affascinante l'idea del "vuoto" come momento di abdicazione al Reale nell'aspettativa di un (illusorio?) Essere.
Nel modo in cui tu descrivi, bellezza e dolore sembrano quasi legati tra loro da un travaglio di tipo cattocentrico, per cui la concretizzazione dell'Essere passa necessariamente per il dolore e la sofferenza terreni. Sbaglio?

Edited by DonB[ud]getBozzo - 9/8/2006, 00:17
 
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Prophète
view post Posted on 9/8/2006, 10:44




Il senso della bellezza nella cultura del passato si rispecchia nel mezzo che lega il mortale al sapere divino salvandolo dall'annientamento

Nel momento in cui appare la verità atroce contemporanea, la bellezza può essere rimedio contro l'orrore e l'annientamento e il dolore solo se l'immagine che guarda l'orrore e il dolore e il nulla non si è annientata, ma rinvia con forza alla debolezza ( illusoria - in quanto si crede di poter dominare il mondo e le cose ) dell'essere.

Ormai la bellezza non può essere più l'inizio, la via che porta all'eternità e alla beatitudine ultraterrena. Ci stiamo dirigendo verso una dimensione che vedrà la bellezza crescere sempre di più superando ogni bellezza del passato, che ci porterà inevitabilmente al senso più estremo del "brutto", che coinciderà col dolore, con l'angoscia, con la riduzione estrema del "piacere reciproco", con la solitidine .....sì che il senso del bello si rivelerà un contenuto di un sogno, come un velo sopra l'orrore...e il dolore è contraddizione, tensione...
 
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Marius_the_mystic
view post Posted on 9/8/2006, 15:00




ricordo il pst e ricordo cosa risposi piu o meno: la bellezza implica spesso dolore.
dire"bellezza e' verita'" e' la piu grnade delle menzogne.
Cio che e' Bello non e' detto che sia Vero.per niente.
 
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Drauldan
view post Posted on 9/8/2006, 15:18




Mah... io non credo tanto al binomio Bellezza-Verità...
Credo invece qualcosa tipo:
"Bellezza-Metafisicità"... la bellezza la vedo come una sorta di porta che permette, se aperta, di percepire una nuova dimensione.. per l'appunto metafisica.
 
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esprit de finesse
view post Posted on 9/8/2006, 19:19




Mondo di Bellezza dove sei tu?
Torna incanto della fiorita età della natura!
Ahimè, solo nel fatato paese del canto vive ancora la tua traccia favolosa.

Schiller


“la bellezza ci salverà”
ne sono sempre stata convita, sia che io intendessi l’idea di bello come veicolo per il Vero, sia che – invece – la considerassi come categoria, semplice qualifica delle cose e dei soggetti. La bellezza, intesa come armonia di forme, ho sempre amato pensare che fosse riflesso di un Bello e un Bene supremo unità e regola di quello temporale, in grado di vincerne la contraddittorietà (risiede in questo il “cattocentrismo” che hai individuato, Don??). Potrà sembrare semplicistico e riduttivo (consideratela pure un’ingenuità) ma ammetterei un primato della bellezza anche in ambito etico ed economico, in cui l’idea di bello - almeno dal mio punto di vista - precede quella di bene e di utile (può una cosa brutta sembrare buona?).
Tuttavia, pur essendo profondamente convinta dell’utilità del bello, devo infine concordare con Prophète.
Al giorno d’oggi il bello non è più (solo) un problema filosofico, conoscitivo o etico.
Probabilmente non lo si può considerare nemmeno l’oggetto della ricerca artistica.
La solitudine e il disorientamento riempiono tanto i nostri tempi da non lasciare spazio alcuno al Bello, tantomeno alla speranza di poter ottenere quella chiave che disserra le porte di Salvezza, Verità, Giustizia. Esiliato anche dal fatato paese del canto la sua funzione non è quella di conoscere né quella di educare, ma di imitare, piacere e divertire.

Ma questa Bellezza non ha nulla di teoretico o metafisico. <_<
 
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Marius_the_mystic
view post Posted on 9/8/2006, 19:34




considerare la bellezza come veicolo per il vero e' un errore che ha condannato e che condannera l'umanita nella storia.
Il post di espirit e quanto piu massimamente io non possa sostenere, soprattutto il passo"puo una cosa brutta sembrare buona?"
Non puo sembrare.puo esserlo pero.
A differenza di io che e' bello..che SPESSO E VOLENTIERI tradisce ogni inizale pensiero,e nasconde un inferno.
il bello oggi sono i cartelloni pubblicitari.le cose fatte e dette,o pensate "secondo un canone".
E tutto questo....e causa dei mali del mondo.
Qualsiasi lettore di questo post (anche espirit),prego, non si senta attaccato nel proprio io mentre lo legge,non e mia intenzione, ne si generino "flame" particolari.
Saluti
Marius.

aggiungo anche che la pretesa di oggettivare e di assolutizzare,cristallizandolo, il bello..porta ad abomini.
 
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esprit de finesse
view post Posted on 9/8/2006, 19:39




Non era affatto mia intenzione identificare (confondere) una cosa Bella con una Buona..
nè parlavo del gusto, tutto ciò che oggi è considerato bello (tanto soggettivo quanto discutibile). Il mio intento era quello di riferirmi alla Bellezza in senso più ampio..forse la mia risposta è frettolosa e poco chiara (ooooooops!!)
 
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Marius_the_mystic
view post Posted on 9/8/2006, 19:48




right,cosi e' moolto piu chiaro:):)
 
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Prophète
view post Posted on 9/8/2006, 22:25




Ioli,

l' "armonia di forme"... l'autentico Bello... la vera bellezza...partono dal ( e risiedono da sempre nel ) nostro profondo più nascosto...cioè l'autentica bellezza consiste propriamente nell'ampliamento infinito dell'armonia di forme di cui parli, e quindi in questo senso la bellezza ci salverà dall'apparente bellezza attuale, che è un orrore macherato, ed è contraddizione e illusione ( ma noi siamo già da sempre salvi, ed è la vera felicità l'eterno superamento di tutte le nostre contraddizioni e illusioni all'interno dell'Apparire, vera felicità che include anche la bellezza infinita )
 
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esprit de finesse
view post Posted on 10/8/2006, 10:21




Quello che per me è un ritorno e un'aspirazione - la riconquista di un'integrità e una purezza edenica nei confronti della quale esprimo anelito e nostalgia, mai possesso - è per te una conquista da sempre.

image
 
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Prophète
view post Posted on 10/8/2006, 10:28




ma deve ancora apparire, quindi è anche un'aspirazione...
 
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sognatore
view post Posted on 10/8/2006, 11:58




profet se appare da sempre e per sempre..non c è nessun dopo,e quindi nemmeno un"deve ancora apparire". è aspirazione perchè noi non c è ne rendiamo conto e quindi aneliamo questa bellezza eterea,che però è già..
 
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DonB[ud]getBozzo
view post Posted on 10/8/2006, 12:55




CITAZIONE (esprit de finesse @ 9/8/2006, 20:19)
...

E' che se leggo in un solo post Essere e Verità già la cosa mi puzza di cristiano. Se poi nel mezzo c'è l'esperienza del dolore allora diventa quasi certezza. Ma mi sa che questo esula dal discorso sulla bellezza che stai portando avanti, e forse non ho neanche ben capito quello che volevi dire.
 
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19 replies since 8/8/2006, 19:32   477 views
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